Arpa ribadisce il suo parere sfavorevole alle trivelle nel mare di Puglia: “Possibili rischi ambientali”

BARI – Dopo due giorni del blocco da parte del Mise delle autorizzazione per la ricerca di idrocarburi  in mare, e quindi anche il ritiro delle tre licenze concesse a fine dicembre nel Mar Ionio, sulla questione trivelle interviene Arpa Puglia che  ribadisce la sua contrarietà a tali attività di ricerca e di estrazione. Arpa fa sapere di essere costantemente impegnata in attività mirate alla salvaguardia del mare e della costa pugliese, che con una lunghezza pari a circa 1000 km su due versanti, Adriatico e Jonico, è al primo posto nell’Italia peninsulare (solo le isole maggiori, Sardegna e Sicilia, superano la Puglia). Le necessità di monitoraggio, controllo, tutela e informazione per la matrice “mare”, rivestono un’importanza cruciale in linea con le raccomandazioni dell’Unione Europea che ha individuato nella Blue Growth uno dei pilastri per lo sviluppo sociale ed economico nei prossimi anni.

L’agenzia ha  istituito una Unità Operativa specialistica denominata “Centro Regionale Mare”, per affrontare le molteplici attività richieste, tra le quali quelle previste per il recepimento delle Direttive dell’Unione Europea n. 60 del 2000 (Direttiva quadro “Acque”), n. 7 del 2006 (Direttiva sulle acque di balneazione), n. 56 del 2008 (Direttiva “Strategia Marina”) e n. 89 del 2014 (Direttiva quadro per la pianificazione dello spazio marittimo).

“Per quanto poi attiene la specifica tematica relativa allo sfruttamento delle risorse marine non rinnovabili- si legge in una nota diffusa da Arpa – in questo caso i giacimenti di idrocarburi liquidi o gassosi, ARPA Puglia, sin dal 2014, ha sempre evidenziato le criticità legate allo sviluppo di tali attività nei mari pugliesi caratterizzati da distintive peculiarità ambientali. In ciascuno dei suoi pareri sull’argomento, l’Agenzia, ribadendo che, sia la fase di prospezione (utilizzando la tecnica dell’Air Gun), sia l’eventuale e successiva fase di ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi o gassosi non siano congruenti con Il Piano Energetico Ambientale Regionale della Regione Puglia, ha segnalato i potenziali rischi ambientali associati a tali attività. Le aree marine pugliesi sono caratterizzate da una estrema peculiarità ambientale e da elevata fragilità ecosistemica, così come certificato dalla presenza, nelle zone prospicenti le aree di intervento, di siti rilevanti dal punto di vista naturalistico e quindi soggetti ad un elevato rischio ambientale nel caso di incidenti, ovvero di sversamento accidentale di idrocarburi in mare e lungo le coste. Negli stessi citati pareri, ARPA Puglia raccomandava di tenere in debito conto l’indirizzo politico e programmatico dei territori costieri interessati dalle eventuali attività di sfruttamento, attesa l’unitarietà ecosistemica e le potenziali e attuali interrelazioni che essa presenta (cfr. la nozione di impatto ambientale di cui all’art. 5, comma 1, lettera C del D. Lgs. N. 152/2006) e della loro oggettiva vocazione turistico-ambientali”.

BrindisiOggi

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