BRINDISI- Un quintale di pesce senza etichetta , 24mila euro di multa. Si è conclusa nei giorni scorsi l’operazione complessa nazionale denominata “Confine Illegale”, un’intensa e capillare attività di controllo della filiera della pesca disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Centro Nazionale di Controllo della Pesca (CCNP), con lo scopo di verificare la correttezza delle attività di commercializzazione all’ingrosso dei prodotti ittici, con particolare riferimento a quelli provenienti da paesi terzi, finalizzata alla tutela del prodotto locale (made in Italy), la tutela del consumatore finale ed il rispetto delle vigenti disposizioni sugli scambi commerciali, sulla tracciabilità ed etichettatura, il rispetto delle norme tecniche sulle attività di cattura per la tutela degli stock ittici e dell’ecosistema. Coordinata su scala regionale dalIa Direzione Marittima di Bari – 6° Centro di Controllo di Area della Pesca (6° CCAP), nell’ambito della provincia di Brindisi, l’attività ha visto impegnato nei controlli a terra il personale della Capitaneria di Porto Brindisi e dei dipententi Ufficio Locale Marittimo di Savelletri e Delegazione di Spiaggia di Villanova.
Particolare attenzione è stata posta alla verifica di rispondenza delle condizioni igienico-sanitarie di pescherie, grossisti, mercati ittici, venditori ambulanti, grande distribuzione, supermercati e ristoranti. Ulteriori controlli hanno riguardato la tutela delle specie ittiche pescate, per verificarne, in particolare, le dimensioni e le specie d’appartenenza allo scopo di prevenire le frodi in commercio. Grande attenzione è stata posta ai prodotti ittici provenienti da Grecia ed Albania in porto a Brindisi, antecedentemente alla loro immissione sul mercato nazionale.
Globalmente, nel corso dell’attività operativa, sono stati riscontrati illeciti che hanno comportato l’irrogazione di 12 sanzioni amministrative per un importo complessivo di 24.000 euro, il sequestro di oltre una tonnellata di prodotto ittico, per un valore commerciale di circa 25.000 euro e di 6 attrezzi da pesca illegalmente detenuti ovvero utilizzati in maniera difforme in zone in cui la pesca è vietata. Nel dettaglio, nel corso di un controllo in un centro di distribuzione di prodotti ittici del comune capoluogo, i militari hanno sequestrato oltre 300 Kg di gambero viola, specie pregiatissima rivenduta al dettaglio anche oltre i 50 euro al Kg, completamente sprovvisti delle informazioni minime di etichettatura e di documenti commerciali in grado di far risalire con sicurezza alla provenienza dello stesso. Analoga situazione è stata riscontrata presso un centro di distribuzione di prodotti ittici del fasanese, in questo caso militari del nucleo di polizia giudiziaria della Guardia Costiera di Brindisi hanno sequestrato 250 Kg di gamberi rosa. Sempre a Fasano, in un ulteriore centro ittico, i militari hanno scoperto prodotto delle specie triglia e merluzzo al di sotto della taglia minima consentita. Il prodotto ittico è stato sottoposto a sequestro ed avviato alla distruzione, mentre ai trasgressori sono state comminate le previste sanzioni amministrative.
I controlli esperiti in mare dalle dipendenti unità navali CP 263 e CP 578 hanno comportato il sequestro di reti da posta tipo tremaglio a carico di pescatori abusivi, la detenzione ed utilizzo di tale attrezzo è consentito unicamente ai pescatori professionali. Sono stati sanzionati inoltre i Comandanti di motopescherecci a strascico per aver impiegato attrezzi da pesca con maglia di dimensione inferiore ai 50 mm previsti dai vigenti regolamenti comunitari
BrindisiOggi
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