PALERMO- Una poesia, una lettera, dei fiori e tante candele accese, così in tanti , in un continuo pellegrinaggio , hanno voluto ricordare Aldo , il clochard gentile che con il suo gatto sulle spalle girava il mondo. Tra questi tributi c’è anche quello del brindisino Danilo Schifeo che a nome suo e a nome di tutti i brindisini che hanno voluto bene a Aldo ha lasciato un lumino acceso. Aldo è stato ucciso una settimana fa in viale Ungheria a Palermo . E’ stato trovato morto sotto i portici con una profondaa ferita sulla testa . Qualche giorno dopo è stato fermato un ragazzo di 16 anni , un ragazzo rom, che ha confessato il delitto dicendo di aver colpito l’uomo per sottrargli 25 euro, ma di non aver avuto intenzione di ucciderlo. La morte di Aldo è stata uno shock per tutti. Negli ultimi vent’anni aveva girato il mondo con il suo gatto sulle spalle, in questo suo girovagare Brindisi era diventata una tra le sue mete preferite. Aid Abdellah, 56 anni , per tutti gli amici Aldo, trascorreva ogni autunno qui, nella nostra città, un po’ anche la sua.
“Era un uomo semplice ma di grande cultura- racconta Roberto Caroppo che ha frequentato Aldo ogni qualvolta il clochard si affacciava a Brindisi- ogni mattina facevamo colazione insieme al bar Continental. Io esco molto presto al mattino e lui era già lì ad aspettarmi”. Aldo con la sua dolcezza aveva conquistato tutti al punto tale che alcune signore gli pagavano una stanza all’Hotel Venezia per farlo stare al riparo ogni qualvolta tornava in città. Queste signore , pare facessero a gara per pagargli l’albergo anche per mesi.
“Lui non pretendeva nulla per se ma aveva una gran cura del suo gatto dal quale non si separava mai- continua Caroppo- se doveva mangiare pensava prima al suo Helios e poi a se stesso. Aveva l’abitudine di viaggiare molto tra la Francia , la Germania e l’Italia. In genere trascorreva l’estate nel nord Italia, l’autunno qui a Brindisi e l’inverno a Palermo. Aveva avuto solo qualche problema in Germania dove un animalista lo aveva segnalato alla polizia perché vedendolo con il gatto sulle spalle pensava che lo maltrattasse. Aldo non la prese molto bene questa cosa e lasciò la Germania. Molte altre volte aveva preso parte a manifestazioni in nome della giustizia e della tolleranza, talvolta rimpiangendo la tenacia e la forza dei padri che avevano fatto grande la Francia, il suo paese di origine. Era un po’ deluso dai giovani d’oggi per questo trascorreva molto tempo in Italia”.
Aldo quando era a Brindisi si sentiva a casa perché tutti lo trattavano come uno di famiglia. All’inizio la gente era stata diffidente con lui ma poi conoscendolo aveva imparato ad apprezzarlo e a volergli bene.
“Ricordo che all’inizio dormiva nel portone di un condominio nei pressi di corso Garibaldi, una traversa- racconta Roberto Caroppo- una signora vedendolo dormire lì si spaventò. Poi pian piano cominciò a conoscerlo. Alla fine le signore della palazzina avevano preso l’abitudine di cucinare e portagli i pasti caldi. Lui come sempre dava prima da mangiare a Helios e poi pensava a sé”.
Aldo e Helios vivevano in simbiosi e se è vero che è vero che gli animali assomigliano ai padroni quel gatto era davvero buonissimo.
Aldo amava stare tra la gente, confrontarsi e in qualche modo dare il suo contributo.
“Aldo era un mimo aveva fatto molto teatro di strada, una persona di grande cultura. Brindisi l’ha entusiasmato sempre- prosegue Caroppo- e tutti lo ricambiavano. Aldo era anche un musicista, suonava l’organo di Barberia. Ad un certo punto però forse si era stancato e aveva cominciato a lavorare i palloncini per i bambini. Oggi io custodisco il suo organo a casa mia insieme ad altre cose che mi ha lasciato. Io l’ho conosciuto così attraverso la musica, quell’organo oggi è un ricordo prezioso della sua amicizia”.
La storia di Aldo è una storia straordinaria dal finale tragico ma che lascia un segno profondo nella comunità brindisina. Di Aldo la gente ricorderà sempre i sorrisi, la sua timidezza davanti a un complimento, l’amore verso il suo Helios e la riconoscenza nei confronti di chi lo ha aiutato. Di lui resta anche la passione per la cultura e per quegli ideali che non l’hanno mai abbandonato.
BrindisiOggi
Pellegrinaggio in via Ungheria a Palermo dove è stato ucciso Aldo. Fiori e pensieri per il clochard gentile. Questa mattina anche un cittadino brindisino Danilo Schifeo si è recato in quel posto ed ha acceso un lumino per lui in nome di tutti i brindisini che lo hanno conosciuto
Nai-post ni Brindisi Oggi noong Huwebes, Disyembre 27, 2018
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