PALERMO- Ucciso per 25 euro mentre dormiva, così è morto Aldo , il clochard di origini francesi , tanto amato anche qui a Brindisi che girava il mondo con il suo gatto sulle spalle. Il presunto assassino sarebbe un ragazzo di 16 anni, un rom , che avrebbe anche confessato e che è stato arrestato . Il giovane ha raccontato ai poliziotti di aver colpito Aldo con un bastone sulla testa e di avergli sfilato i soldi, circa 25 euro. Il ragazzo ha riferito di non essersi reso conto di averlo ucciso, pensavo solo di averlo stordito. In realtà Aldo è morto agonizzante , vegliato dal suo gatto. A trovarlo sotto i portici a Palermo una volontaria che lunedì gli stava portando da mangiare. Aldo ha vissuto per lungo tempo a Brindisi, era un musicista e un mimo di strada. Era amato e benvoluto. La sua morte ha lasciato un vuoto nel cuore di chi l’ha conosciuto.
BrindisiOggi
A noi tutti fa male leggere ciò che è successo a questa brava persona, gentile, educata, così disponibile e comunque sempre attenta a non essere invasiva. Era un piacere il suo ritorno, ti faceva pensare che,nonostante tutti i problemi,la nostra città ha qualcosa che spinge chi la conosce a ritornarci,qualcosa che fa innamorare che fa’ sentire a casa, anche se non è la propria città.
Per tante persone è stato e sarà così, ma non per lui però. Per Aldo no. Già, perché in un paese strano come il nostro è ormai diventata normalità quella di aggredire con una spranga un pover’uomo nel sonno per derubarlo. È ormai la normalità che circolino libere belve,come quelle di Palermo,alla ricerca della vittima da aggredire, tanto qui in Italia tutto è permesso.
Una simile barbarie è ingiustificabile. Questa gente deve essere estirpata da una società civile, nella quale non potrà mai integrarsi. Sbaglia chi pensa il contrario siamo diversi e il fatto stesso che gli autori di questo deplorevole gesto siano minorenni è assolutamente peggiorativo, segno evidente che nonostante la giovane età non hanno sentimenti alcuni verso i propri simili. Hanno agito senza pietà, da delinquenti incalliti, sapendo benissimo ciò che facevano a quel poveretto, senza interessarsi delle conseguenze, né di cancellare una vita. Ora non vedremo più quel bel sorriso che ci accoglieva cantando con quel bellissimo gattone a fare le piroette, non vedremo più Aldo seduto sulla sua panchina ad invitarti a scambiare due chiacchiere e tutto ciò per colpa di due stronzi.
Auguriamoci tutti che venga fatta giustizia perché, se è vero che Aldo non potrà più tornare, serva almeno da monito a testimoniare che lo stato c’è. Riposa in pace Aldo, ci mancherai.