Quaranta minuti: “I Medici”, una storia tutta italiana

QUARANTA MINUTI- (Rubrica ) Una storia che tutti almeno una volta abbiamo dovuto apprendere dai libri per l’interrogazione del giorno dopo. Una storia che parla delle più esponenti famiglie italiane del tempo, d’intrighi, complotti, tradimenti, Rinascimento e arte. “I Medici”, un prodotto italo-americano di Frank Spotnitz e Nicholas Meyer, andato in onda su Rai 1 in prima mondiale.

La trama – La serie, come si evince dal titolo, racconta le gesta di una delle famiglie più importanti di Firenze nei primi del Quattrocento: i Medici. In particolare, la prima stagione narra la storia di Cosimo dei Medici con, in primo piano, la lotta delle due famiglie più influenti della Firenze del tempo: gli Albizzi e i Medici. Sullo sfondo un mistero, emblema di tutte e otto le puntate, e cioè la morte di Giovanni per mano di qualcuno che fin dal primo momento rimane nell’ombra. È in questo contesto che si snoda la strategia lungimirante e paziente di Cosimo nelle questioni di affari.

La seconda stagione, invece, è ambientata negli anni in cui la famiglia Medici è guidata dal nipote di Cosimo, Lorenzo, conosciuto come il Magnifico. La dimensione privata e quella politica s’intrecciano sullo sfondo di una Firenze in cui un’altra potente famiglia di banchieri (i Pazzi) cerca di sottrarre potere e favore popolare a quella dei Medici. Questa seconda stagione è più animata e frizzante in conseguenza della personalità più autoritaria, furba e scaltra di Lorenzo rispetto al carattere più mesto seppur forte di Cosimo.

Tanti sono i temi che potrebbero essere affrontati in questa serie tv, ma per ovvie ragioni ne ho scelti due che hanno catturato la mia attenzione fin da subito e che hanno dato a questa serie storica quel tocco in più.

 

Veridicità storica – In primis bisogna soffermarsi sulla veridicità o meno dei fatti raccontati dalla serie tv rispetto a ciò che siamo abituati a leggere nei manuali di storia. La serie rimane fedele alla realtà storica? Nella seconda stagione ci sono delle piccole rivisitazioni, per lo più di carattere sentimentale, ma nulla che possa sconvolgere la trama. La prima stagione, invece, ha dei momenti di forte distacco con ciò che è accaduto realmente e uno di questi punti possiamo affrontarlo perché non costituisce alcuno spoiler. Il primo episodio si apre con la morte del capostipite (Giovanni di Bicci de’ Medici) per avvelenamento. Dalla realtà storica apprendiamo, invece, che Giovanni morì di morte naturale. Si tratta di un distacco forte perché influenza tutta la stagione, in quanto Cosimo, suo figlio e successore, sarà animato dal desiderio di trovare il responsabile di tale assassinio, che verrà svelato solo nel finale di stagione. Questo punto insieme ai continui flashback, che portano lo spettatore avanti e indietro nel tempo di circa 20 anni, costituiscono il fulcro di questa stagione; in poche parole: sono ciò che la rendono accattivante. Togliere questa “bugia storica” significherebbe togliere l’alone di mistero che spinge lo spettatore a vedere la puntata successiva. La dicotomia“bugia storica sì” o “bugia storica no” ha molto diviso i fan, poiché alcuni hanno trovato di cattivo gusto sconvolgere così il corso degli eventi storici (anche perché non è l’unico caso di stravolgimento storico della prima stagione), altri invece hanno apprezzato questa scelta originale dei registi.

Riferimenti artistici a gogò – Un altro punto degno di essere commentato, perché fa onore ai produttori, è la celebrazione dell’arte, nella prima stagione con i due sogni di Cosimo: essere un artista e completare la cappella del Duomo di Firenze. Sarà il secondo sogno a realizzarsi grazie alla sua ambizione e all’estro di Brunelleschi. Nella seconda stagione la presenza di un giovane Botticelli, cresciuto al fianco di Lorenzo e Giuliano de’ Medici, ha tutte le carte in tavola per diventare un grande artista. Più scene sono dedicate a Botticelli e alla sua musa, incontrata per caso proprio mentre cercava qualcosa – così recita nella serie – che si avvicinasse a Dio. Ciò che ha fatto venire letteralmente la pelle d’oca è stata la scelta dell’attrice (Matilda Lutz) che interpretava la musa, Simonetta Vespucci. Chi ha visto almeno una volta la “Primavera” o la “ Nascita di Venere” di Botticelli, vedendola scendere da quella carrozza avrà strabuzzato gli occhi, perché era proprio lei. Il tema artistico è così importante per i registi da dargli un ruolo anche nel finale di entrambe le stagioni (nella seconda molto più marcato). Le scene si chiudono con un’inquadratura quasi claustrofobica, ma che nello stesso tempo riempie i polmoni, nella prima mettendo a fuoco la cappella del Duomo di Firenze e nella seconda la “Primavera” di Botticelli.

Rassegna – “I Medici” è fatta bene, con grandi attori che hanno fatto magistralmente la loro parte (chi non ha riconosciuto Robb e Ned Stark).

Anche se la trama si è distaccata dalla verità storica su alcuni punti, io ne ho apprezzato l’originalità perché, andando a leggere la storia della famiglia Medici, mi sono resa conto che l’operazione si rendeva necessaria per ravvivare un po’ la situazione, con un tocco di mistero.

L’esaltazione delle figure femminili, tra queste Contessina (moglie di Cosimo de’ Medici) l’ho gradita ancor di più per il periodo storico nel quale si svolge l’intera vicenda.

Le sigle di apertura sono diverse per la prima e la seconda stagione: entrambe arrangiate da Paolo Buonvino e cantate da Skin (rispettivamente “Renaissance” e “Revolution Bones”). Bellissime e ben amalgamate con il genere. Anche se, va ammesso, tutte le musiche riprodotte durante la serie sono state parte integrante della trama – se non protagoniste in certi casi – e hanno ricordato molto il Trono di Spade in questo.

Una cosa negativa però la devo dire: il doppiaggio. Non ho competenze per farlo, ma era qualcosa di visibilmente fastidioso. Credo di aver capito, seguendo il labiale, che gli attori recitassero tutti in lingua inglese, ma nel doppiaggio in italiano gli stranieri hanno avuto come sempre un degno doppiaggio; invece, gli attori italiani, che si sono auto-doppiati, a parer mio non hanno ottenuto lo stesso risultato.

Il finale della prima stagione, povero ma giusto specchio della trama. Il finale della seconda, invece, magistrale e con quel tocco artistico che ha fatto venire la pelle d’oca a molti.

 

Da vedere? – Consigliato per gli amanti del genere “in costume”.

Voto complessivo – 8

Scheda informativa

Genere: Storico, drammatico, in costume.

Stagioni: 2

  • 1° Stagione “I Medici – Masters of Florence” (2016) 8 puntate da 55 minuti.
  • 2° Stagione “I Medici – The Magnificent” (2018)      8 puntate da 55 minuti.
  • 3°Stagione (già annunciata)

 

La trovate su RAI PLAY.

Alberta Esposito

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