Rapina all’ufficio postale e tentata estorsione, dopo il fermo arriva la custodia cautelare per quattro brindisini

BRINDISI- Accusati di rapina all’ufficio postale e di tentata estorsione , dopo il fermo arriva l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per quattro brindisini. Si tratta di   Vincenzo Bleve, 49 anni, Dario Fai, , 51 anni, Pierpaolo Fai, 45 anni, e Vito Bleve, 54 anni. L’intero gruppo è stato tratto in arresto il 2 novembre scorso in esecuzione del decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso in via d’urgenza dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce “al fine di interromperne l’illegale attività e scongiurare nuove azioni delittuose”. Questa mattina, invece, è stato eseguita l’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Lecce, su richiesta del Pubblico Ministero della Direzione Distrettuale Antimafia. Gli investigatori della squadra mobile brindisina hanno così raggiunto i due Bleve ed i due Fai negli istituti di pena dove già erano ristretti per notificare loro, con la collaborazione della polizia penitenziari,  quest’ultimo provvedimento cautelare. I Bleve e i Fai sono accusati, quindi, della rapina all’ufficio postale di Merine e Vincenzo Bleve, Dario Fai, Pierpaolo Fai anche  della tentata estorsione . Nell’ordinanza emessa, il  gip ha altresì ritenuto che entrambe  le azioni criminose, la rapina e la tentata estorsione, possano essere valutate, sul piano logico, come reati-fine dell’associazione mafiosa. Infine, i fratelli Fai, sempre secondo la ricostruzione investigativa, sono ritenuti responsabili del furto delle targhe apposte sulla Lancia Delta impiegata nella rapina di Merine.

BrindisiOggi

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