BRINDISI – Due aggressioni nel carcere di Brindisi: vittime un detenuto e un poliziotto. Il Sappe: “Spray urticante e taser anche per la polizia penitenziaria”. I fatti che verranno denunciati dal sindacato sarebbero accaduti nei giorni 3 e 4 novembre, “ma si è avuta notizia solo ora poiché invece di cercare di evitare questi episodi, si fa il possibile per tenerli nascosti” scrive il Sappe.
Il primo fatto sarebbe accaduto sabato 3 novembre nel cortile dei passeggi del carcere di Brindisi. Come denunciato dal sindacato, alcuni detenuti si sono scagliati contro un detenuto extracomunitario, aggredendolo e colpendolo con violenza. A questo punto nonostante la palese inferiorità, alcuni poliziotti con coraggio e sprezzo del pericolo sono intervenuti evitando al malcapitato una brutta fine.
La seconda aggressione è avvenuta domenica 4 novembre. Un detenuto di origini baresi di circa 22 anni definitivo con fine pena 2021 per reati comuni, sempre nel cortile dei passeggi del carcere di Brindisi, senza apparenti motivi, ha aggredito con schiaffi e sputi il poliziotto in servizio. Anche in questo caso il pronto intervento dei pochissimi agenti in servizio presso il carcere hanno evitato il peggio.
“Perché anche a Brindisi, che fino ad un po’ di tempo fa si poteva considerare un “isola felice”, accade ciò? Ormai la prepotenza, l’arroganza, l’insofferenza dei detenuti al rispetto delle norme che regolano la vita all’interno delle carceri diventa sempre più evidente e preoccupante, e nonostante ciò non si prendono provvedimenti concreti da parete dell’amministrazione penitenziaria” si legge nel comunicato del Sappe.
Proprio il 5 novembre scorso il sindacato Sappe ha manifestato a Bari, in occasione della presenza del capo del DAP Basentini a cui ha rappresentato i sconfortanti numeri delle carceri della regione Puglia.
“Sono 600 i poliziotti in servizio a fronte di oltre 1400 detenuti tra cui anche Brindisi, che dovrebbe ospitarne non più di 120 e ne gestisce circa 210, con una carenza di poliziotti di circa 50 unità, senza contare i poliziotti di Brindisi distaccati presso il carcere di Lecce. – denuncia il Sappe – Peraltro i poliziotti hanno le mani legate pure per difendersi, in quanto i detenuti hanno la licenza di “picchiare”, dimenarsi, aggredire senza alcun limite, mentre loro sono obbligati a porre in essere una difesa passiva, tesa a cercare di contenerli poiché non li possono toccare nemmeno con un dito, altrimenti scattano denunce per violenza con le varie Rita Bernardini di turno, le “Iene” e le varie associazioni, pronte ad additare la polizia penitenziaria al pubblico ludibrio”.
“Bisognerebbe dotare anche i poliziotti penitenziari si spray urticanti o i taser (le pistole elettriche) sia come deterrente, sia per potersi difendersi dalle aggressioni che ogni giorno che passa diventano sempre più numerose e violente” conclude il Sappe.
BrindisiOggi
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