Falsi incidenti stradali: in due mesi denunciate 22 persone

VILLA CASTELLI – Truffe alle assicurazioni per falsi incidenti stradali: negli ultimi due mesi denunciate 22 persone. I carabinieri della stazione di Villa Castelli, al termine di attività indagine scaturita da una serie di denunce-querele presentate nel corso di quest’anno da una compagnia assicurativa con sede centrale a Roma, hanno deferito in stato di libertà, per il reato di fraudolento danneggiamento di beni assicurati, 22 persone nella veste di proprietari, conducenti degli autoveicoli, amministratori di società di noleggio di autovetture.

L’attività investigativa ha permesso di accertare che tali persone hanno richiesto rimborsi alla citata compagnia assicurativa, per 20 incidenti stradali tutti simulati in Campania nelle province di Napoli Caserta ed Avellino. In alcuni di questi sinistri oltre all’azione risarcitoria concernente i “danni” patiti dalle autovetture, era stato richiesto alla compagnia assicuratrice l’indennizzo per le simulate “lesioni personali” riportate dai conducenti dei mezzi e dalle persone trasportate.

L’attività di contrasto ha fatto sì che, negli ultimi anni, un elevato numero di truffe siano state scoperte, con la conseguente denuncia a piede libero dei responsabili. Nel solo anno 2017, erano stati oltre 100 i soggetti denunciati a piede libero. Negli ultimi 2 mesi di settembre e ottobre 2018, sono state 22 le persone deferite in stato di libertà indagate per il reato di “fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona”.

Questa – è definita dagli investigatori – una sorta di specializzazione investigativa quella acquisita dalla stazione carabinieri di Villa Castelli, finalizzata a smascherare le truffe per conseguire l’indennizzo per sinistri stradali mai verificatisi. La fonte dell’attività scaturisce dalle denunce-querele presentate da un legale del luogo per conto di una compagnia assicurativa con sede centrale a Roma. Infatti, periodicamente vengono presentate presso gli uffici di quel Comando Stazione, tutta una serie di denunce-querele relative a soggetti coinvolti in “presunti” incidenti stradali verificatisi in varie parti del territorio nazionale in special modo in Campania e denunciati alla compagnia assicurativa, con contestuale richiesta di risarcimento.

I militari della Stazione, acquisito l’atto giudiziario, interessano il Comando dell’Arma competente per territorio al fine di accertare se il sinistro si sia effettivamente verificato, ed eventualmente chi fra le Forze dell’Ordine presenti sul territorio sia intervenuta per effettuare i rilievi. Contemporaneamente, procedono all’accertamento anagrafico circa l’effettiva esistenza dei soggetti coinvolti nel sinistro. Espletate tali preliminari attività, con formale comunicazione di notizia di reato, interessano la Procura della Repubblica nel cui Circondario sarebbe avvenuto il sinistro. L’Autorità Giudiziaria, esaminata la documentazione compendiata nella ricognizione informativa della Stazione Carabinieri, può disporre, se lo ritiene, ulteriori accertamenti di natura tecnica, finalizzati a stabilire se effettivamente i soggetti coinvolti: conducenti, testimoni, infortunati, si trovassero nello stesso luogo nel momento dell’evento.

Tale attività investigativa, è finalizzata ad infrenare gli illeciti comportamenti. La norma giuridica prevista dal legislatore e che trova applicazione è l’art. 642 del codice penale che ha quale titolo “fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona”, che prevede una pena edittale fino a 5 anni di reclusione a chi denuncia un sinistro non accaduto, oppure distrugge, falsifica, altera o precostituisce elementi di prova o documentazione relativa al sinistro.

BrindisiOggi

 

 

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