Tap, il ministro dell’Ambiente Costa: “Nessuna illegittimità sulla via già rilasciata”

MELENDUGNO –  Nessun profilo di illegittimità sulla valutazione d’impatto ambientale per il gasdotto Tap.  Lo scrive il ministro dell’Ambiente Costa nelle valutazioni inviate al premier Conte. “ In data odierna  – dice Costa – ho trasmesso al premier Giuseppe Conte le valutazioni di legittimità svolte dal Ministero dell’Ambiente sulla Valutazione di impatto ambientale rilasciata dallo scorso governo sul progetto Tap… Anche nei punti contestati non sono emersi profili di illegittimità, indipendentemente dal merito, in quanto la Commissione Via – unico soggetto titolato a pronunciarsi – ha ritenuto ottemperate le prescrizioni”.
“La valutazione fatta dal Ministero dell’Ambiente esula dal mio pensiero personale e dal mio convincimento politico, se l’opera sia giusta o no – ha spiegato Costa -. Ma nella fase attuale ogni valutazione da parte del Ministero deve essere fatta solo ed esclusivamente sulla base del principio della legittimità degli atti e non sul merito tecnico dei medesimi, in quanto non consentita dall’ordinamento”.

Il movimento No Tap e il sindaco di Melendugno Marco Potì avevano riversato le loro speranze nei confronti del ministro dell’Ambiente. Ma oggi arriva la batosta.

“Il lavoro è durato ininterrottamente per più giorni – prosegue Costa -, durante i quali sono state esaminate oltre mille pagine di documenti e c’è stata anche una nuova interlocuzione con Ispra su alcuni aspetti delle varie fasi della procedura. È bene sottolineare che parliamo di un procedimento già autorizzato e concluso nel 2014, su cui si è espresso il Consiglio di Stato con sentenza 1392 del 27 marzo 2017, confermandone definitivamente la legittimità”.

“Tuttavia, come è stato detto, abbiamo ascoltato tutte le osservazioni provenienti dal territorio, sia dai portavoce del Movimento 5 Stelle sia dal comune di Melendugno – conclude Costa – Abbiamo valutato se tutte le autorizzazioni fossero state emesse a norma di legge. Il risultato di questo lavoro è ora nelle mani del Presidente del Consiglio per le opportune valutazioni che il governo dovrà esprimere”.

BrindisiOggi

 

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