Cellulari e wurstel con droga arrivano in carcere col drone, ma il piano fallisce, la denuncia del Sappe

TARANTO –  Tentato di introdurre dei cellulari e della droga in carcere con un drone, ma il macchinario è incappato in dei fili ed è caduto con il carico. È accaduto ieri sera intorno alle 22 fuori dal carcere di Taranto. La notizia è stata diffusa dal SAPPE sindacato autonomo polizia penitenziaria  che oltre alle continue denunce sulla drammatica situazione del carcere di Taranto, dovuta al sovraffollamento ed alla gravissima carenza di poliziotti  evidenziano anche queste criticità.

“Non bastavano gli eventi critici: aggressioni, autolesionismo, suicidi e tentati suicidi- scrive il sindacato – anche la  tecnologia si è messa al servizio  della malavita per  cui far entrare materiale vietato, è diventata  la cosa più  facile e meno rischiosa per i detenuti consci che  la sicurezza  del carcere è  scesa a livelli molto pericolosi”.

Nella giornata di ieri sera intorno alle 22 circa,  utilizzando un drone, qualcuno ha tentato di far entrare dei mini telefonini  e dei wurstel infarciti di droga  direttamente in una stanza  del terzo piano all’interno del carcere.

L’ingegnoso piano prevedeva anche il diversivo di fuochi artificiali fatti esplodere all’esterno del carcere,  mentre il piccolo drone veniva guidato  nel posto giusto, attraverso la fiammella di un accendino che il detenuto  aveva acceso dalla finestra della propria cella.

Sfortunatamente per il detenuto l’apparecchio prima di arrivare  a destinazione è incappato in dei fili ed è caduto permettendo all’unico agente di servizio al piano(tre sezioni e circa 200 detenuti) di accorrere e dare l’allarme.

Da tempo il SAPPE  chiede interventi concreti anche contro questo fenomeno che non è   presente non solo  a Taranto, ma anche in altre carceri della regione a partire da Bari, chiedendo all’amministrazione di correre ai ripari, ma inutilmente.

“Non si sappiamo  se questo sia stato il primo tentativo  a Taranto, poiché a seguito della carenza di poliziotti  il muro di cinta è pressochè  sguarnito – afferma il sindacato- e  l’unico  agente  che viene utilizzato per la ronda, il più delle volte deve fare anche altre  cose. A questo punto il SAPPE si chiede cosa deve succedere ancora affinchè i vertici del DAP il Ministro della Giustizia si sveglino  e prendano provvedimenti?”

Nei giorni scorsi il SAPPE aveva chiesto l’intervento della magistratura  nei confronti di chi ha voluto questa situazione, parliamo del ministro Orlando e dei vertici del DAP, qualcuno dei quali è ancora insediato sulla sua poltrona, ora si chiede che il prefetto , convochi con urgenza un comitato sull’ordine e sicurezza pubblica sulla situazione del carcere di Taranto, poiché la  pericolosa situazione del carcere sta  degenerando sempre di più, per cui  non è più una “cosa loro” dei vertici del DAP, ma un problema di sicurezza per la città di Taranto.

BrindisiOggi

 

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