BRINDISI – Dopo le dimissioni del vicesindaco di Brindisi, Rita De Vito, interviene il consigliere comunale Carmela Lo Martire che si dice ‘preoccupata per quello che accadrà’. “Confesso – si legge nel comunicato dell’avvocato Lo Martire – di essere seriamente preoccupata come cittadina, prima ancora che come consigliere comunale, per il day after: per quello che è accaduto, cioè, il giorno dopo le dimissioni della professoressa Rita De Vito da vice sindaco del Comune di Brindisi e per quello che accadrà. Mi riferisco al silenzio – assordante – dello stesso sindaco Riccardo Rossi su un aspetto di questa vicenda. E al silenzio delle donne presenti in Giunta e in Assise. Dove sono? Dove siamo???”.
Sono passati cinque giorni dalle dimissioni della preside De Vito da vice sindaco del Comune di Brindisi. Sabato scorso, l’ex vice sindaco del capoluogo brindisino, durante la conferenza stampa, ha denunciato alcune anomalie all’interno del settore dei Servizi sociali e alcuni comportamenti poco corretti nei suoi confronti.
“E’ un aspetto, questo – sottolinea la Lo Martire -, che esula dai possibili nodi politici e amministrativi e che attiene esclusivamente al rispetto innanzitutto della persona e all’essere donna. Perché l’ormai ex vice sindaco (o vice sindaca, come alcuni preferiscono dire) ha riferito ai giornalisti e quindi alla città di tutti (quella che ha dato fiducia a Rossi), di comportamenti arroganti, di una assoluta mancanza di sensibilità, e soprattutto di rispetto delle donne nel momento in cui ha raccontato dell’invito-esortazione (?) che a lei ha rivolto il segretario cittadino del Pd, Francesco Cannalire, a trovare qualcuno con cui farsi vedere in pubblico, per mettere a tacere dicerie in Comune. Cannalire non ha negato e ha fornito una sua spiegazione. Semplicemente assurdo quanto è accaduto. Vorrei dire addirittura vergognoso”.
Rita De Vito ha parlato per diverse ore per spiegare passo dopo passo ciò che è stato il suo percorso politico in questi tre mesi di lavoro. La vice sindaco ha detto che si è sentita sola, isolata dal partito (Pd ndr) e dallo stesso segretario cittadino Francesco Cannalire che non ha risparmiato aggressioni verbali nei suoi confronti.
La consigliera Lo Martire sostiene: “E qui non parliamo di tutela della donna, sarebbe riduttivo, ma di tutela ed indipendenza degli amministratori: è il sindaco, ai sensi dell’art.lo 47 del D.Lgs.267/2000, che nomina gli assessori fra i cittadini in possesso dei requisiti di candidabilità. Ed è con lui che questi si devono rapportare ed è sempre lui che deve esigere e tributare rispetto perché lui rappresenta la città. E’ questa un’Amministrazione di sinistra? E’ questa un’Amministrazione che tutela i suoi rappresentanti? E’ questa una amministrazione per la quale l’indipendenza è un valore? E’ questa un’Amministrazione che rispetta le donne? O è questa un’Amministrazione che di donna ha solo il dover riempire alcune caselle con le cosiddette quote rosa? Rosa dovrebbe essere il nuovo vice sindaco, rosa a quanto pare sarà anche il nuovo assessore al quale verranno affidate le deleghe orfane di Rita De Vito. Ma le donne non sono un colore !!!!”.
“Se così è, allora sono costretta a prendere atto con delusione enorme che di fondo c’è un’accettazione supina di questo modo di fare, lontano dalla cultura in cui credo perché impone metodologie. E quindi non è condivisibile ed è aliena al mio modo di pensare delle donne. Non può essere questo il “sindaco di tutti”. Né può essere considerata una giustificazione il fatto che la politica voglia così. Qui la politica non c’entra, così come non c’entra il genere. Manca il rispetto che è alla base di ogni aspetto del confronto. Rispetto che, nonostante tutto, Rita De Vito ha dimostrato di avere per se stessa, per i suoi valori, per il suo essere donna e per tutte le donne e per lo stesso Rossi, uomo. Rispetto che, evidentemente, non ha diritto di cittadinanza se non c’è concreta difesa. Con i fatti, non a parole, ché di parole ne sono state dette fin troppe nella girandola di conferenze stampa”.
“Non posso, quindi, non chiedere al sindaco di Brindisi, da uomo e da amministratore, cos’altro sia disposto a sacrificare sull’altare della politica” conclude l’avvocato brindisino.
BrindisiOggi
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