BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Si chiama via Dei Poeti, ma di poetico non ha davvero nulla. Salvo se non si considera poesia il fatto di dover prelevare l’acqua salmastra dal pozzo o dalla fontana pubblica. Sono circa un centinaio le case, che in questa zona alla periferia del quartiere Sant’Elia, non hanno né acqua né fogna. Le vie hanno il nome dei mestieri, e così è facile trovarsi in pochi minuti da via degli scrittori a via degli elettricisti. Un intreccio di strade piene di buche dove sorgono grandi ville con immensi giardini, rivestimenti in mattoncini chiari, statue ornamentali sui cancelli.
A vederle da fuori alcune case sono bellissime, per poi scoprire che mancano i servizi essenziali. In queste abitazioni non c’è l’acqua e non arriva la fogna. O meglio lungo le strade gli impianti con le condotte sono state realizzate ma queste non sono mai state collegate alle abitazioni. Da anni i residenti di questa zona, diventata sempre più popolosa, hanno presentato istanze al Comune di Brindisi. E ad ogni campagna elettorale questo “quartiere parallelo” viene visitato da gran parte dei candidati puntualmente con le solite promesse.
“Noi paghiamo regolarmente le tasse anche la Tasi – spiega un residente di via Degli Elettricisti – eppure mancano i servizi primari”. Giancarlo Iunco abita qui da 7 anni, la sua casa è regolare ed ha pagato 18mila euro di opere di urbanizzazione, ma al posto dell’impianto idrico con l’allaccio all’acqua pubblica ha una grossa cisterna in giardino che fa da arredamento con il resto delle piante. “Ogni mese carico la cisterna – afferma Iunco – spendo ogni volta 120 euro di acqua potabile, e la usiamo in maniera parsimoniosa. Mentre per la fogna chiamo l’autospurgo privato. Da anni che chiediamo l’allaccio dell’acqua ma nulla è mai stato fatto, eppure le condotte sono state realizzate. Non riesco a capire dove c’è l’intoppo”.
Nel 2012 infatti sono partiti i lavori che si sarebbero dovuti concludere nel 2014 ma le case qui sono ancora senza servizi. Da anni è stata pagata la sanatoria, e quasi più nessuna costruzione è abusiva. I residenti sono quasi tutti in regola. Del vecchio abusivismo resta solo qualche rudere, lo scheletro di qualche super villa a due piani diventato ormai ricettacolo per topi o luogo pericoloso per i ragazzini che ci vanno a giocare.
Ma non tutti hanno la cisterna, tanta gente ogni mattina si reca alla fontana di via Benvenuto Cellini e fa il pieno di lattine, serve per cucinare e per lavare i vestiti. Sul lato destra della parte finale di via Cellini, tra l’erbaccia e i rifiuti c’è infatti una fontana pubblica dell’Acquedotto pugliese, una delle poche rimaste in città. “Noi abbiamo un pozzo ma l’acqua è salmastra – racconta Angela Vinci, che vive da 20 anni in questa zona – per lavarci utilizziamo l’acqua della fontana, portiamo i tini in bagno. Qui il tempo è come essersi fermato. Il bucato più delicato invece lo porto a casa di mia suocera. L’acqua del pozzo ha rovinato tutti i rubinetti e le tubature. La usiamo solo per uso esterno. Impossibile vivere così”. La signora Angela ha la cucina piena di lattine e di bottiglie d’acqua. Ma per lei anche la fogna è un grosso problema serio. La sua è una famiglia numerosa. “Ogni 20 giorni sono costretta a chiamare il privato – dice – spendiamo 120 euro alla volta. Non si può vivere in queste condizioni”. Anche Angela Vinci dice di aver pagato tutto e di essere in regola con il Comune. Gli abitanti invitano il neo assessore all’Urbanistica Dino Borri a recarsi di persona in questa zona di Sant’Elia per prendere visione della situazione ed intervenire. “Abbiamo letto che la nuova amministrazione è sensibile alle periferie – conclude Iunco – che gli assessori sono presenti nei quartieri. Li invitiamo a venire anche dalle nostre parti. I politici qui sono venuti sempre in campagne elettorale, hanno fatto tante promesse, ma non si è mai visto un goccio d’acqua”.
Dal Comune fanno sapere che l’ufficio Urbanistica sta predisponendo gli atti per chiedere il conguaglio delle opere di urbanizzazione per coloro che non hanno ancora completato il pagamento. Una volta raccolti tutti i soldi sarà indetta la gara per predisporre i servizi. Dopo anni il Comune ancora oggi sta definendo gli importi da versare. A breve saranno notificati i provvedimenti. Intanto chi ha già pagato il tutto dovrà ancora attendere.
Lucia Portolano per Il7 Magazine
Come tutta quella gente di Sant’Elia, anche a Torre Rossa accade la stessa cosa e si pagano anche qui le tasse. Nella nostra zona l’acqua e la fogna sono state passate, ma non si sa nulla anche perché avrebbero dovuto effettuare una variante per prolungare la tubazione nelle vie dove non è stata passata. Spero Voi possiate fare qualcosa.
Mi spiace dirlo ma è la pura verità. Persone intelligenti, per carità, ma che si fa prendere per i fondelli da tutti gli scalatori della politica. Come tanti bravi bambini accettano la caramella e le promesse da fantomatici politici che non si ricordano delle promesse fatte a gente onesta, dopo che sono stati eletti. Consiglieri e sindaci compresi. Queste persone oneste non hanno ancora capito che le promesse in campagna elettorale valgono zero. E diciamo pure che non hanno voluto ascoltare chi diceva loro onestamente, “non vi prometto nulla tranne l’impegno e la vostra vicinanza quando sarà il momento del bisogno”. Non hanno neanche accettato la persona che diceva loro : il mio compenso lo devolverò a beneficio di opere della zona. Beh cosa dire di più? A lei direttore del giornale faccio una domanda : Dove ha viste queste grandi ville super lusso? Dico invece agli abitanti di queste zone di stare calmi e prepararsi a vendersi la casa, costruita con grandi sacrifici, per pagare gli oneri di urbanizzazione chiesti dal consiglio comunale. Un saluto a tutti i lettori di Brindisioggi ed ai cincittadini delle contrade Giambattista, Muscia, Schiavone, Betlemme, Montenegro e Torra Rossa.