Giovane disabile cambia parrocchia per poter fare la comunione

BRINDISI– Non ci sono nomi da fare in questa storia ma solo un lieto fine da raccontare. Una ragazzina brindisina  di 12 anni, sabato scorso, ha fatto la sua  prima comunione. Potrebbe sembrare una situazione comune a tanti bimbi, in realtà si è trattato di un evento speciale, non fosse altro perché lei è diversamente abile ed il suo parroco si era rifiutato di darle il sacramento perché la sua disabilità non le consentiva di comprenderne il significato. Il caso aveva fatto discutere i parrocchiani.  La famiglia della ragazzina, animata dalla fede,  non si è arresa dinnanzi a questa interpretazione dello “spirito cristiano”. I genitori sono usciti dal loro quartiere ed hanno cercato un’altra parrocchia che consentisse alla figlia di fare la comunione,  che poi è stata celebrata nella Chiesa dei Salesiani, sabato scorso, insieme a tanti altri  bambini.

La disabilità forse non avrà consentito alla ragazzina  di  seguire il catechismo, di comprendere fino in fondo il significato del sacramento, ma non le ha impedito di essere una creatura di Dio e di essere accolta con amore e  “vero spirito cristiano”. La cerimonia è stata particolarmente commovente, l’intera comunità ha partecipato con gioia a questa festa.

Papa Francesco, in una delle sue omelie, ha detto: “I bambini sono un dono , accoglieteli”.

Lucia Pezzuto

 

2 Commenti

  1. perchè non fate nome e cognome del parroco che si è rifiutato di fare la comunione alla ragazza diversamente abile? Perchè nascondersi sempre dietro questo alone di mistero? E se quello che avete detto non fosse vero? Se siete sicuri di quello che avete messo in rete, perchè anzichè metterlo in rete non avete denunciato alla Curia Arcivescovile di Brindisi quanto accaduto? Vi dico questo perchè a volte si ha l’impressione che vogliate fare solamente notizia/Scandalo. Certo non è così che si risolvono i problemi, facendo solo notizia.

    • Lo scopo del servizio era quello di raccontare una storia bella, di fede e di amore…e semplicemente di far riflettere.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*