BRINDISI – Nel prossimo consiglio comunale di Brindisi si discuterà di A2A e allora per questo motivo i sindacati Filctem Cgil – Flaei Cisl e Uiltec Uil insieme ai lavoratori dell’impianto, fanno appello al sindaco, alla giunta e a tutte le forze politiche presenti nell’assise comunale, a ricercare e individuare ogni possibile mediazione per aprire un confronto vero e senza pregiudizio sui possibili investimenti della municipalizzata A2A. Il consiglio comunale si svolgerà il prossimo 1 ottobre.
“Serve gestire la fase di dismissione dei vecchi impianti della Centrale di Brindisi Nord, – si legge nel comunicato dei sindacati – già da tempo avviata, provando a garantire innovative opportunità industriali alternative alla generazione termica, superata in quel sito dal 2012, per garantire occupazione, sviluppo industriale sostenibile e investimenti nel settore ambientale. Investimenti di lungo termine in tecnologie rinnovabili, sviluppo di filiere industriali ad elevata intensità tecnologica, per la crescita occupazionale nel settore della green economy”.
I sindacati sottolineano che “Un futuro occupazionale per gli attuali addetti che stanno garantendo il presidio degli impianti, il monitoraggio delle fasi di smontaggio degli impianti esistenti e una prospettiva per tutti gli altri lavoratori cittadini di questo territorio, che hanno subito trasferimenti in vari impianti italiani per poter conservare la garanzia occupazionale. Diventa necessaria una verifica della volontà del gruppo industriale A2A annunciata al Sindacato e alla precedente Amministrazione Comunale, di prevedere per Brindisi, nell’era di transizione energetica e del superamento del carbone, la realizzazione dell’annunciato “Polo di energie rinnovabili”, con impianti di solare termodinamico, mini-eolico, produzione di biometano da FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) e un area infrastrutturata per sperimentazioni con le Università”.
“Tutte fasi di valutazione in un’ottica di confronto aperto e trasparente da racchiudere in un chiaro ed esigibile “Accordo di Programma” istituzionale dove racchiudere tutti gli impegni tra le parti a garanzia del territorio, lo sviluppo, l’ambiente e l’occupazione. Per il polo energetico e industriale di Brindisi, bisogna ricercare trasformazioni, innovazioni, sviluppo e non semplicistiche dismissioni, che non portano occupazione” concludono.
BrindisiOggi
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