BRINDISI- Opere pubbliche sequestrate nel porto di Brindisi, l’autorità portuale presenta ricorso e il tribunale del riesame dispone il dissequestro. Lo scorso 22 agosto erano stati sequestrati una strada, tettoia e un ponte nei pressi di Costa Morena, Punta delle Terrare. L’attività era stata effettuata dai militari della Guardia di Finanza nell’ambito di una complessa indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica.
La finanza aveva sottoposto a sequestro preventivo alcune infrastrutture pubbliche rientranti nel più ampio progetto di completamento della security, edificate nel Porto di Brindisi tra il 2015 e il 2016. Si trattava di un tratto della nuova strada di collegamento (denominata ex-Sisri) tra il terminal di Costa Morena e quello di Sant’Apollinare, di una tettoia in ferro e cemento armato edificata in corrispondenza dei locali, anch’essi di nuova realizzazione, che avrebbero dovuto ospitare gli Enti deputati ai controlli doganali e di sicurezza, e di un muro di contenimento che costeggia la carreggiata. Posto sotto sequestro, anche, nella medesima area, un ponte edificato per il superamento del canale denominato Fiume Piccolo.
Gli accertamenti delegati dalla Procura della Repubblica alle Fiamme Gialle operanti avevano fatto emergere abusi edilizi nonché svariate ipotesi di falso in atto pubblico. Secondo gli inquirenti, l’edificazione delle opere pubbliche in sequestro sarebbe potuta avvenire solo dopo il rilascio dei titoli abilitativi, urbanistico e paesaggistico, da parte degli Enti competenti.
Le ipotesi accusatorie sostenute dagli inquirenti, in quest’ultimo caso, riguardavano reati connessi alla gestione non autorizzata di discariche, ad abusivismi edilizi nonché alle frodi nelle pubbliche forniture.
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