BRINDISI – E’ la vigilia di Ferragosto, sono le 14 circa e fa caldissimo. Nella sala d’attesa del Pronto soccorso dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi non funzionano i condizionatori, l’aria è irrespirabile. La sala è piena di gente, tra pazienti in attesa di essere visitati e parenti. Il caldo è asfissiante tanto da sentirsi male.
Il sole il 14 di agosto a Brindisi picchiava pesante. Intorno alle 14-14.30 c’erano circa 30 gradi, in più bisognava aggiungere il tasso di umidità. Quindi un caldo quasi insopportabile.
“Sono arrivata in pronto soccorso nel primo pomeriggio – racconta una paziente a BrindisiOggi.it – la sala d’attesa era gremita di gente. L’aria condizionata non funzionava e il caldo era asfissiante. C’erano persone sulle barelle che si lamentavano. Pazienti in attesa di essere visitati seduti sulle sedie della sala d’aspetto perchè non vi erano abbastanza sedie a rotelle e barelle. Insomma al solito caos bisognava aggiungere il fatto che i condizionatori non funzionassero”.
La tensione tra pazienti e operatori, come spesso accade nel pronto soccorso del nosocomio brindisino, è alle stelle. Medici e infermieri corrono da una parte all’altra, sono gentili e disponibili con tutti, cercano sempre una soluzione per i pazienti ormai stanchi dopo ore ed ore di attesa.
“Per prendere un pò d’aria bisognava per forza affacciarsi all’esterno del pronto soccorso – continua la paziente – io che non avevo difficoltà a stare in piedi e camminare l’ho potuto fare, ma gli altri no. E’ una situazione incredibile e surreale”.
“Quando è toccato il mio turno, un operatore oss mi ha accompagnata in ambulatorio. Quando il medico mi ha vista entrare sulle mie gambe ha domandato (rivolgendosi all’operatore oss ndr) ‘Perchè la signora non è in barella?’. L’uomo ha risposto: ‘Perchè non ce ne sono’. Il medico si è rivolto a me e ha detto: ‘Mi dispiace, ma ormai ci siamo abituati a lavorare in questo modo'” ha concluso la paziente.
La vigilia di Ferragosto il Pronto soccorso era pieno anche di turisti e bambini. Questa è l’ennesima denuncia che giunge da una paziente. La situazione che si è presentata, ancora una volta, si potrebbe definire insostenibile.
Maristella De Michele
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