MESAGNE – La zona industriale di Mesagne esclusa dall’area Zes, il sindaco Pompeo Molfetta chiede di riaprire i termini del bando per l’inclusione e chiede spiegazioni alla Regione. Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota del sindaco di Mesagne. “La Regione Puglia, dopo una lunga istruttoria tecnica e politica, ha finalmente varato la perimetrazione delle Zone Economiche Speciali (ZES), ovvero quelle aree di sviluppo industriale portuali e retro portuali che potrebbero beneficiare di una serie di disposizioni legislative volte a sostenere gli investimenti privati in questi territori. Le aziende che intenderanno avviare una nuova attività imprenditoriale nelle ZES potranno beneficiare di procedure amministrative semplificate (Autorizzazione Unica), del taglio concordato dei tributi locali e di una serie di vantaggi competitivi nell’accesso al credito.
La provincia di Brindisi ha avuto il maggior numero di aree recintate (942 ettari) che includono le zone industriali di Brindisi, Ostuni e Fasano mentre il Centro Intermodale di Francavilla F.na ha trovato spazio nella ZES jonico-salentina collegata al polo aerospaziale di Grottaglie. Tra settembre ed ottobre dovrebbe essere emanato un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri al quale faranno seguito successivi decreti attuativi del Governo che daranno l’avvio a questo grande progetto di sostegno allo sviluppo delle zone industriali svantaggiate di Puglia, Basilicata e forse anche del Molise.
La nostra Città di Mesagne ha prodotto regolare istanza di inserimento nella perimetrazione ZES Adriatica Meridionale legata all’area portuale di Brindisi ritenendo che ricorressero anche per noi tutte le condizioni richieste: abbiamo l’area industriale retro-portuale più prossima al porto ed all’aeroporto di Brindisi e sull’asse viario della Statale 7 Brindisi – Taranto si concentrano una sequenza ininterrotta di aziende industriali, agro-industriali e commerciali di importanza strategica per tutto il territorio.
Con grande rammarico apprendo, dalla stampa di oggi – 4 agosto 2018 – (Quotidiano di Puglia) che ad oggi la nostra zona industriale sarebbe rimasta fuori da questa perimetrazione, pur avendo, a mio avviso, gli stessi requisiti acclarati per le città beneficiate di Ostuni, Fasano e Francavilla Fontana.
Non ho elementi sufficienti per comprendere su cosa fondano le valutazioni tecniche espresse dalla Task Force che ha istruito le richieste composta da Regione, Consorzio ASI, Confindustria ed altri soggetti e su cosa fonda la decisione politica finale della Regione Puglia di escludere la proposta di Mesagne, anche perché nessun atto formale è, fin qui, pervenuto in risposta all’istanza che il nostro Comune ha prodotto. Non si può, tuttavia, non constatare che l’intero versante meridionale della provincia di Brindisi sia stato totalmente ignorato come se si trattasse di un retroterra ormai irrecuperabile o inidoneo a futuri processi di sviluppo industriale e questo francamente è inaccettabile.
Spero si possano riaprire i termini del bando pubblico per riconsiderare la eventuale inclusione di altre aree retro portuale e che qualcuno lassù, in alto, riconsideri la forte penalizzazione che questo territorio è destinato a subire da questo provvedimento».
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