Raccolta dei rifiuti, il Tar boccia il Comune, tutto da rifare

OSTUNI- Il TAR di Lecce boccia il Comune di Ostuni sulla gestione dei rifiuti urbani. Il Comune di Ostuni non può imporre al gestore uscente di proseguire, contro la sua volontà, il servizio di raccolta rifiuti agli stessi patti e condizioni del contratto scaduto.

Lo ha stabilito la Seconda Sezione del TAR di Lecce (Presidente Eleonora Di Santo, Estensore Katiuscia Papi) che ha annullato il provvedimento del Comuni di Ostuni di proroga di un anno del servizio attraverso lo schema delle varianti entro il quinto del valore del contratto originario.

Accogliendo le tesi dell’Avv. Luigi Quinto dell’interesse del raggruppamento di imprese costituito tra le società leccesi Gial Plast e Bianco Igiene Ambientale, il Giudice Amministrativo, dopo aver riconosciuto la propria giurisdizione, che era stata contestata dal Comune, ha  rilevato l’inapplicabilità delle disposizioni normative utilizzate dall’Ente poiché  “non riguardano l’estensione della durata del contratto, ma soltanto le varianti, ovvero le modifiche che interessano l’oggetto del contratto e le relative modalità di esecuzione, ove si renda necessario adattarne il contenuto a sopravvenute esigenze del committente”.

Il TAR ha censurato l’operato della P.A. anche perché le circostanze addotte per giustificare il provvedimento di proroga straordinario, vale a dire le difficoltà di concludere la gara da parte dell’ARO, non potevano considerarsi imprevedibili, come richiesto dalla norma, perché ben conosciute dal Comune quanto meno dal 24 novembre 2017.

“Se il Comune intende proseguire il rapporto con l’Ati Gial Plast/ Bianco – ha commentato l’Avv. Quinto – dovrà negoziare con la ditta condizioni economiche che garantiscano quanto meno la copertura dei costi di gestione. Altrimenti dovrà provvedere in altro modo. E dovrà fare presto perché, per effetto dell’annullamento del TAR, il servizio viene svolto senza titolo dal 15 maggio 2018”.

 

 

 

 

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