BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Chiude la biblioteca provinciale di Brindisi ma apre quella del museo Ribezzo. Sono oltre seimila i volumi custoditi nel museo di piazza Duomo, un patrimonio mai esposto al pubblico che conta libri preziosi, i più antichi dei quali risalgono all’800. Con la chiusura per inagibilità della struttura centrale della biblioteca provinciale, la città di Brindisi ha perso un centro di cultura e aggregazione importante. I servizi al pubblico erano stati interrotti il 23 novembre del 2016, quando a causa di un principio di incendio la struttura centrale fu dichiarata inagibile. Dopo due anni e dopo un lungo contenzioso tra Provincia e Regione per la gestione e la responsabilità della biblioteca, i lavori di ripristino non sono ancora partiti, anche se c’è un importante finanziamento regionale di un milione e ottocentomila euro. Nel frattempo le sale sono state chiuse, gli studenti non hanno più avuto un luogo dove studiare e consultare i libri e il personale è stato trasferito nella sala ragazzi, una sala esterna al corpo centrale della biblioteca. Tutto questo sino a qualche settimana fa quando, anche l’unico servizio disponibile, il prestito on line è stato interrotto. La sala ragazzi è stata chiusa per lavori di adeguamento, il cantiere è stato aperto e gli operai sono già a lavoro.
Nel frattempo i dieci dipendenti della biblioteca a sono stati trasferiti presso il Museo Ribezzo. In molti si sono chiesti quali mansioni avrebbero avuto dopo anni a catalogare libri e fornire servizi al pubblico. Ma a pochi giorni dal trasferimento ecco la sorpresa: il museo ha un patrimonio librario importante che ora con l’aiuto proprio dei dipendenti della biblioteca provinciale potrà essere portato finalmente alla luce. Il lavoro è già cominciato e non è per nulla semplice, c’è da selezionare i volumi per argomento, creare delle schede e catalogarli. Si tratta di volumi incentrati sull’agricoltura e sul porto, sono volumi importanti che non ha neppure la stessa biblioteca provinciale tra i suoi 130mila libri. Ci sono anche volumi sull’archeologia subacquea e tesi di laurea inedite che possono dare spunti interessanti perché frutto di una ricerca. “C’è questo patrimonio importante tanti libri importanti e preziosi- dice Evy Galiano, che per anni ha coordinato i servizi dell’intera biblioteca provinciale- Si pensava, quindi, di metterli a disposizione della città. Si tratta di una risorsa aggiuntiva e qualificata, tra l’altro mai esposta o messa a disposizione del pubblico. Li stiamo ricatalogando tutti, suddividendoli per argomento, secondo i dettami più moderni della biblioteconomia, li stiamo distinguendo anche visivamente con etichette colorate a secondo anche delle classi di appartenenza, in modo che anche visivamente così se uno sa che gli interessa il porto sa che deve andare sull’etichetta gialla e troverà tutto ciò che è inerente all’argomento. A disposizione ci sono due sale da utilizzare per la consultazione. Una di queste è arredata con decine di quadri di valore che potrebbero diventare oggetto di una mostra. Recuperando questi libri e aprendo una biblioteca all’interno del museo si recuperano delle risorse che sino ad oggi erano state precluse sino ad oggi alla cittadinanza. Una biblioteca che prima veniva usata internamente al museo e messa a disposizione solo di qualche studioso, una volta aperta al pubblico potrebbe fornire una migliore conoscenza e una veicolazione migliore di informazioni che narrano la storia di questo territorio. Perchè se questa città è abbracciata dal porto non altrettanto i cittadini abbracciano la città. Cerchiamo di invertire la tendenza”. La novità quindi sarebbe se i cittadini potessero accedere alla biblioteca del museo in attesa di rivedere quella provinciale. Se tutto va bene, quindi la biblioteca del museo Ribezzo potrebbe vedere la luce molto presto. I lavori procedono con velocità e la catalogazione digitale è pressoché automatica. “Nel momento in cui si digita il titolo il volume viene inserito nell’indice nazionale. Diventa già immediatamente fruibile, non lo sono in questo momento perché l’attività è in corso. Inoltre c’è da sottolineare che tutti gli utenti del territorio che erano in possesso della tessera della biblioteca provinciale saranno riconosciuti nello stesso modo- dice Evy Galiano- La direttrice di concerto con tutti gli operatori volevamo fare questa cosa ed esserne noi il motore restituendo alla città questa risorsa, in un rilancio complessivo della struttura, ossia della biblioteca provinciale, che al momento non sappiamo quando sarà pronta a riaprire”.
La direttrice del polo biblomuseale Emilia Mannozzi annuncia anche un’altra novità: l’apertura di un’area dedicata ai piccoli lettori: “Abbiamo pensato di dedicare uno spazio ai più piccoli, un angolo dove si incontrano la lettura, l’archeologia e i laboratori. Vogliamo quindi recuperare uno spazio che possa essere fruito soprattutto da loro. Vorremmo utilizzare un’app dove il bambino diventa protagonista del ritrovamento di alcuni reperti. Si tratta di un’app di videogiochi, un modo diverso per imparare la storia”. La biblioteca, i laboratori e persino video giochi che insegnano ad esplorare e a trovare reperti, la storia si impara anche così e il museo ritrova la sua centralità. C’è ancora spazio per la cultura a Brindisi e questo passa attraverso il polo biblomuseale.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
Commenta per primo