BRINDISI – Costruiva una casa abusiva sottoranea in una cava abbandonata: nei guai 47enne. Il proprietario dell’abitazione è stato denunciato per realizzazione di interventi edilizi in assenza del prescritto permsso per costruire per di più in area sottoposta a tutela del paesaggio. Tutta l’area è stata sottoposta a sequestro.
Non è sfuggito ai controlli dei carabinieri Forestali un singolare episodio di abuso edilizio, in contrada Mascava del comune di Brindisi. Infatti, nel corso di un pattugliamento i militari hanno notato, in un fondo agricolo tra Brindisi e San Vito dei Normanni, all’interno del quale vi era una cava da tempo dismessa, la presenza di alcune attrezzature da costruzione. Da un rilievo più approfondito è emerso che lungo una parete di cava era stata iniziata un’attività di scavo, nella roccia calcarenitica (comunemente “tufo”), che aveva prodotto volumetrie interne per due vani e cinque corridoi, per complessivi 140 metri cubi.
Il proprietario, F.M., brindisino di 47anni, che stava conducendo i lavori senza alcuna autorizzazione, è stato deferito a piede libero alla Procura della Repubblica di Brindisi, per realizzazione di interventi edilizi in assenza del prescritto permesso di costruire (art. 44 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 380/2001 “Testo Unico dell’ Edilizia e Urbanistica”) per di più in area sottoposta ad area sottoposta a tutela del paesaggio, in prossimità di un canale censito nel Piano Paesaggistico Regionale (art. 181 del Decreto Legislativo n. 42/2004 “Codice dei Beni culturali e del Paesaggio”).
Tutta l’area è stata sottoposta a sequestro preventivo, ad impedire che i lavori di scavo potessero proseguire, così come tutta l’ attrezzatura impiegata: martelli pneumatici, un generatore, lampade e faro alogeno, scale, carriole, taniche con carburante.
BrindisiOggi
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