MESAGNE – Umiliazioni e minacce di morte, un’ennesima vicenda di violenza familiare. Una donna che subisce per anni un marito violento e “padrone”. Una donna che non trova nemmeno il coraggio di raccontare quello che accadeva in quelle mura domestiche alle amiche o familiari. Fino a poche settimane fa quando dopo l’ennesimo episodio violento si è recata negli uffici della polizia per chiedere aiuto. Ora, quell’uomo è stato allontanato col divieto di avvicinamento alla persona offesa.
Una vicenda di violenza familiare che si consumava all’interno delle mura domestiche, senza la presenza di alcuno che potesse riferirne, parlarne, per sostenere la vittima. Uno “stillicidio” – lo hanno definito gli investigatori – di epiteti e minacce che ogni giorno venivano indirizzate alla moglie per lunghissimo tempo, intimorendo la stessa che non trovava il coraggio di sporgere denuncia e neanche di avviare le pratiche della separazione.
L’escalation di violenze, grazie alla denuncia sporta ed ai riscontri raccolti dagli investigatori, nonché alla tempestività della magistratura, è stata interrotta dal provvedimento cautelare che ha costretto il marito ad allontanarsi dalla moglie e non avvicinarsi a lei per reiterare il suo comportamento, con conseguenze ben più gravi laddove dovesse violarlo.
La misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa è stata eseguita dal personale della Squadra di polizia Giudiziaria del commissariato di Mesagne ed è stata emessa dal gip del Tribunale di Brindisi, su richiesta del pubblico ministero della locale Procura che ha coordinato le indagini, a carico di un uomo mesagnese 31 enne, padre e marito. L’attività investigativa è stata eseguita dagli agenti di polizia del commissariato di Mesagne, diretti dal vice questore Rosalba Cotardo.
Mar.De.Mi.
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