BARI – Nasce la Rop, la rete oncologica pugliese. Nella regione Puglia ogni anno si ammalano di tumori circa 20.000 persone (stima fatta su trend storico), di cui circa il 45% donne e il 55% uomini (rispettivamente 9.000 e 11.000 casi), oltre ai carcinomi della cute che, per le loro peculiarità biologiche e cliniche e per la difficoltà di stimarne esattamente il numero vengono in genere conteggiati separatamente. L’incidenza della malattia riguarda 1700 casi al mese, 400 alla settimana e 55 al giorno. Circa 166mila cittadini pugliesi sono alle prese con la malattia tumorale.
Da oggi la Puglia ha la sua Rop, la rete oncologica pugliese. La Rop è stata insediata ufficialmente ieri mattina (11 maggio) a Bari, presso il Nuovo Centro Congressi della Fiera del Levante, dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
“Abbiamo fatto un lavoro e uno sforzo politico enorme per arrivare a questo risultato – ha detto il presidente Emiliano – Grazie alla Rete oncologica abbiamo finalmente strategie e protocolli comuni. Non sarà più necessario andare fuori regione, in Lombardia o in Emilia, se non per casi di particolare gravità. Gli oncologi si sono prestati a costruire questa sinergia generosa, e questo è stato un gesto di grande intelligenza che ho molto apprezzato. Così come ho molto apprezzato anche una grande cittadinanza attiva che è sempre stata al nostro fianco, dandoci la giusta spinta e le giuste motivazioni”.
“Fuori dalla Puglia – ha concluso il Presidente – si va, ma per casi eccezionali. Per cure ordinarie, si può continuare a vivere, a lavorare, ad amare in Puglia senza la necessità di spostarsi. Il tumore è una condizione di salute che può essere fronteggiata e che può consentire la normale prosecuzione dell’attività umana senza dover sconvolgere la propria vita e quella dei propri cari, e questa rete nasce proprio con questo obiettivo”.
“Abbiamo identificato quattro aree macroterritoriali con dei responsabili che sono stati nominati dagli oncologi che fanno parte dell’ambito territoriale – ha spiegato il direttore del Dipartimento regionale Politiche della salute Giancarlo Ruscitti – il cui riferimento è l’Oncologico di Bari, il nostro IRCCS dedicato a queste patologie. Abbiamo intenzione di avere lo stesso protocollo in modo tale da curare in maniera uniforme tutti i pugliesi a prescindere dai territori. Stessa cura, stessa terapia, stessa assistenza. Dalla logica separatistica delle isole alla logica condivisa di una unità territoriale regionale”.
“L’architettura della ROP è stata elaborata e messa a punto dall’Aress con un’attività di tessitura quasi amorevole. – ha detto il commissario straordinario dell’Agenzia Giovanni Gorgoni – È una rete destinata a 21mila pazienti pugliesi di nuova diagnosi, ai 179mila che convivono con la malattia e ai 10mila che ci salutano, con la consapevolezza sempre che non si fa buona oncologia senza un avverbio – insieme – e soprattutto, con il primario obiettivo suggerito in un blog da un’ammalata di tumore, ossia leggere la malattia dal punto di vista del paziente e assumerne il suo vissuto”
Il documento di avvio e di messa a punto del modello organizzativo e dei principi di funzionamento della Rete Oncologia Pugliese contiene molte novità ed è lo specchio della progressiva revisione dell’offerta in campo oncologico che la Regione Puglia ha inteso fare dell’intera rete assistenziale.
Tra le novità più importanti per i pazienti c’è l’istituzione di una nuova struttura operativa, il COrO, collocata nell’ambito del Dipartimento Integrato di Oncologia presso i Servizi Oncologici di ogni azienda e presso i Presidi Territoriali di Assistenza. La struttura ha compiti di informazione ed accoglienza dei nuovi pazienti oncologici e di supporto al percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale, assicurando a tutti i pazienti la presa in carico iniziale ed il mantenimento in carico al termine di ogni ciclo terapeutico.
BrindisiOggi
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