Il Tar sospende la decisione della giunta, l’Aporti può continuare ad operare

BRINDISI- La giunta comunale revoca l’affidamento della ristrutturazione e della gestione dell’edificio in via Carena a Sant’Elia alla Ferrante Aporti e esclude la cooperativa a partecipare ad altri bandi di gara del Comune, ma  il  Tar di Lecce accoglie il ricorso  presentato della cooperativa e sospende tutto.

Il tribunale amministrativo il 23 aprile scorso ha accolto il ricorso presentato dalla cooperativa gestita dalla moglie del consigliere comunale Gianpiero Pennetta, ha così sospeso l’efficacia degli atti della giunta Consales e ha fissato per il 9 luglio prossimo la trattazione del merito della vicenda.  Sino a tale giorno la Ferrante Aporti potrà continuare ad erogare il servizio. Incassa  un primo successo la cooperativa di Anna De Domizio che da anni gestisce alcune strutture comunali in materia di servizi sociali.

La giunta comunale il  5 marzo scorso  aveva approvato una delibera con la quale revocava l’affidamento dell’appalto di ristrutturazione dell’edificio di via Carena del rione S. Elia – Gestione struttura e attività correlate, all’ATI  “F. Aporti e Ferrari Costruzioni” s.r.l., e approvava la esclusione sine die della cooperativa sociale Aporti dalla partecipazione alle future gare d’appalto indette dal Comune di Brindisi, nonchè da quelle indette nel suo interesse da altri soggetti. Questo perché l’amministrazione aveva ravvisato delle anomalie della gestione dell’appalto, perchè nel tempo c’era stata una variazione nell’Ati. Secondo la cooperativa, difesa dagli avvocati Pasquale Procacci, Marco Sabino Loiodice e Aldo Loiodice, non vi era alcuna illegittimità tanto da presentare ricorso al Tar contro la decisione dell’amministrazione comunale, difesa dall’avvocato Giovanni Pellegrino.

Ma non finisce qui, il Comune  ha sollevato delle obiezioni anche in merito ad alcuni progetti finanziati con soldi pubblici  e gestiti dalla cooperativa , su questo il dirigente  comunale del settore Affari generali Costantino Del Citerna ha inviato una relazione ai carabinieri contestando gravi irregolarità.

Il documento di Del Citerna si concentra su due affidamenti alla Ferrante Aporti, uno del Comune e uno della Provincia, in cui sarebbero stati utilizzati gli stessi dipendenti negli stessi orari. Dai fogli di presenza presentanti ai due enti risultava che i  quattro dipendenti che avrebbero dovuto svolgere il servizio socio-educativo per la prima infanzia, per il quale il Comune ha versato annualmente alla Aporti 248mila euro, erano contemporaneamente impegnati per la Provincia, che aveva affidato il progetto Noi in campo alla coop per 30mila euro.

Gli stessi quattro dipendenti, dai fogli di presenza, risultavano firmatari per entrambi gli affidamenti. “Risulta che gli operatori – riporta la relazione di Del Citerna – abbiano svolto contestualmente i due servizi, in posti diversi nelle stesse giornate e negli stessi orari, retribuiti da entrambi gli enti”. Una discrepanza a cui la Aporti ha risposto presentando alla Provincia documentazione aggiuntiva e spiegando che i primi fogli di presenza erano sbagliati.

 Sempre nella relazione, Del Citerna spiega che per il progetto della Provincia è stata utilizzata come sede il Centro di aggregazione giovanile del quartiere Paradiso, di proprietà del Comune, senza richiedere alcuna autorizzazione all’ente. 

La decisione della giunta ha reso molto tesi i rapporti tra il consigliere comunale Gianpiero Pennetta (movimento regione salento) e il sindaco Consales, nell’ultima assise i due si sono violentemente accusati, tanto che il primo cittadino rivolgendosi al consigliere di opposizione lo ha definito “estorsore”. Non è la prima volta che la Ferrante Aporti è al centro di discussione in consiglio, era già accaduto alla precedente legislatura quanto Pennetta è stato rimosso dal suo incarico di presidente del Consiglio con una mozione di sfiducia presentato dalla sua maggioranza, dopo che lo stesso aveva votato una delibera riguardante la cooperativa della moglie.

 Lucia Portolano

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