Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro: in piazza il camper della polizia di Stato

SAN VITO DEI NORMANNI – Tra “norme di sicurezza”, “bullismo” e “violenza di genere” scorre l’evento “Dalla percezione alla consapevolezza” organizzato dal Comune di San Vito dei Normanni in occasione della Giornata Mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro. In piazza Carducci era presente il camper della Polizia di Stato simbolo della lotta alla violenza di genere.

Il 28 aprile è la giornata modiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, si ha l’opportunità in questa giornata di promuovere, a livello mondiale, la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, ma anche di incoraggiare l’inclusione e la parità di opportunità e di trattamento che regolano il più ampio spettro dei diritti umani.

Presso l’aula Consigliare del Comune di San Vito dei Normanni è stato presentato un evento con l’obiettivo di non far passare in osservata questa giornata. Durante l’incontro si sono toccati temi di enorme attualità. L’insegnate Silvana Errico ha voluto rivolgersi alle classi presenti, parlando di “bullismo”, un termine che ormai non si usa solo per definire un aggressione tra coetanei, ma che coinvolge anche gli insegnanti e i genitori. È stato proiettato un video messaggio di Marco Buffardi, un ragazzo down di 22 anni, il quale ha voluto raccontare la sua infanzia di soprusi e violenza fisica subita non solo dai suoi compagni, ma anche dalle maestre di sostegno.

“Sono stato così messo da parte per la mia diversità – racconta Marco – che alla fine mi sono sentito sbagliato, avevo persino evitato di dire ai miei genitori quello che ero costretto a vivere tutti i giorni.”. Buffardi ha voluto registrare una canzone dal titolo “Siamo diversi tra noi” per portare la sua esperienza ed essere un faro di speranza per chi come lui ha avuto o ha a che fare con questo fenomeno.

Si è voluto porre l’attenzione anche sul “vandalismo” e su come, molte volte, si faccia poca attenzione ai beni presenti nella scuola, rovinandoli e deturpandoli per puro divertimento. Il tema caldo, trattato dall’insegnante nonché anche presidente della Commissione delle Pari Opportunità, è stato “la violenza di genere”. Si è discusso su quanto sia difficile denunciare e allontanare l’uomo-lupo dalla abitazione domestica anche per una certa dipendenza economica da quest ultimo. L’invito rivolto all’Amministrazione presente all’incontro era di poter promuovere dei sussidi o delle soluzioni alternative per queste donne che non saprebbero come vivere senza il proprio marito dal quale dipendono economicamente. Diversi i progetti elencati che sono stati portati avanti nelle scuole, proprio sul tema della violenza sulla donna. Progetti che non coinvolgevano solo e soltanto il gentil sesso, come spesso erroneamente si tende a fare, ma anche gli uomini si sono prestati a combattere una piaga sociale che ai giorni d’oggi è considerata una barbaria.

Più incentrato sul campo lavorativo è stato l’intervento dell’architetto Manuela Zamillo che ha presentato la sua relazione “I più recenti orientamenti in tema di sicurezza inclusiva. Esempi e buone pratiche”. L’architetto ha mostrato, attraverso slide e immagini della vita reale, come diverse siano le norme di sicurezza presenti in una struttura, ma come alle volte queste non risultino funzionali soprattutto per chi è affetto da una disabilità. La sua è una forte battaglia che ha l’obiettivo di includere proprio le esigenze del disabile all’interno della progettazione di qualsiasi edificio “ molte volte ci dimentichiamo che nelle scuole, negli uffici, nei supermercati o in qualsiasi esercizio commerciali entrano anche loro – ammette la Zamillo – ma ci sono e noi abbiamo l’obbligo di farli sentire sicuri.”

Durante tutta la mattinata era presente fuori dal Municipio in piazza Carducci un camper della Polizia di Stato contro la violenza di genere, il cui obiettivo è di favorire l’emissione del fenomeno, sensibilizzare l’opinione pubblica e fornire informazioni alla cittadinanza, quale segnale tangibile della presenza e della rete di ascolto assicurata dalle forze dell’ordine alla comunità.

Alberta Esposito

 

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