BRINDISI- La tecnica adoperata è sempre la stessa, e questa volta il denaro non si è neanche macchiato, i banditi sono fuggiti con 60 mila euro rubati dallo sportello bancomat del Banco di Napoli di Torre Santa Susanna nella centralissima via Roma.
Nuovo colpo ai danni di uno sportello bancomat, il quinto nel giro di un mese. La banda, perché ormai gli investigatori sono convinti si tratti di un gruppo organizzato, hanno agito questa mattina intorno alle 4. Hanno usato sempre la stessa tecnica, con una miscela di acetilene e ossigeno hanno fatto esplodere lo sportello riuscendo così ha recuperare i soldi. Con un cacciavite creano delle fessure in cui viene incanalato un tubicino dove passa il gas che provoca l’esplosione. Un sistema anche pericoloso.
Questa volta sono stati anche fortunati perché non è entrato in funzione il macchiatore, quindi il denaro e ben lindo e utilizzabile. L’operazione è durata circa 10 minuti, i carabinieri del Norm di Francavilla Fontana, coordinati dal tenente Simone Clemente, hanno ricostruito i fatti, il tutto si sarebbe consumato tra le 4, 05 e le 4, 09, questo l’intervallo durante il quale è entrata in funzione l’allarme.
Purtroppo per le indagini, la banca non è dotato di sistema di video sorveglianza, quindi non ci sono telecamere. Ma gli investigatori non escludono che questo colpo possa essere collegato ad un altro che si è verificato poco prima, intorno alle 3,15 a Cavallino, dove con lo stesso metodo i malviventi hanno fatto esplodere il bancomat della Banca Apulia. Qui però l’assalto non avrebbe fruttato nulla, i ladri non sarebbero riusciti a portare via niente.
Importanti elementi potrebbero emergere da questo episodio di Cavallino, l’istituto di credito è dotato di telecamere e qualcosa è stato ripreso, si vedono tre uomini a bordo di un’Audi. È probabile si tratti della stessa banda.
In meno di un mese nella provincia di Brindisi sono stati assaltati cinque sportelli bancomat, tre la scorsa settimana a Ceglie messapica, Pezze di Greco e Cisternino e il 13 aprile scorso a Torre Canne. Due di questi sono andati a buon fine, oggi si aggiunge il terzo.
Lucia Portolano
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