Rapine tra Brindisi e San Vito: 4 condanne

BRINDISI – Rapine tra Brindisi e San Vito dei Normanni e tentarono di fare fuoco nei confronti dei carabinieri: 4 condanne. Si tratta di Teodoro Valenti 44enne condannato a otto anni e 20 giorni, Emilio Valenti 25enne a otto anni e cinque mesi, Roberto Nigro 50enne condannato a sette anni e quattro mesi e Antonio Mangiulli 27anni che ha patteggiato la pena di quattro anni e otto mesi. I quattro condannati dal Tribunale di Brindisi sono stati arrestati su ordinanza di custodia cautelare in carcere.

I quattro brindisini si sono resi responsabili a vario titolo – così come ricostruito dagli inquirenti – di quattro episodi criminosi: due tentate rapine e due consumate, perpetrate nei comuni di Brindisi e San Vito dei Normanni nel gennaio del 2017.

L’indagine è stata avviata il 25 gennaio 2017 quando fu messo a segno il primo colpo. La banda, a volto coperto e a bordo di una Fiat Croma, tentò di rapinare una gioielleria di corso Garibaldi a Brindisi. L’inaspettata reazione del titolare fece desistere i malviventi, i quali, nel darsi alla fuga esplosero un colpo di fucile a canne mozze che attinse di striscio un passante.

Sparatoria in via Tevere

Pochi minuti dopo, i malviventi colpirono – così come si evince dalle indagini – una ricevitoria in via Tevere al quartiere Perrino. Nella circostanza i rapinatori vennero intercettati da una pattuglia dei carabinieri in servizio antirapina, che – dopo un conflitto a fuoco – arrestarono Emilio Valenti e Antonio Mangiulli.

Nel corso dell’evento, Mangiulli – secondo gli investigatori – puntò un fucile a canne mozze verso il militare che aveva intimato a gran voce “Alt carabinieri”, il quale, avvertito l’immediato pericolo, con estrema prontezza, esplose un colpo con l’arma in dotazione ferendo lievemente il malfattore all’altezza della tempia.

Il terzo complice, successivamente identificato in Roberto Nigro, riuscì invece a dileguarsi a bordo di una autovettura e a raggiungere la stazione ferroviaria di San Vito dei Normanni, dove fece perdere le proprie tracce. L’autovettura fu rinvenuta incendiata, ma all’interno gli investigatori trovarono il fucile a canne mozze utilizzato in entrambe le tentate rapine.

Le successive indagini hanno poi consentito di far luce su ulteriori due rapine consumate il 5 gennaio 2017, ai danni dell’esercizio “Compro Oro” in via Sicilia di Brindisi, e il 23 gennaio 2017, in un bar tabacchi in via XXV Luglio di San Vito dei Normanni.

Durante la prima, due individui con il volto travisato, successivamente identificati in Mangiulli e Valenti,  dopo aver sfondato a calci la porta d’ingresso del locale, fecero irruzione all’interno e malmenato una dipendente, si impossessarono dell’incasso ammontante a circa 4.000 €.

Mangiulli venne arrestato il 23 febbraio successivo, su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Brindisi, mentre nei confronti del Velenti venne spiccato un provvedimento cautelare.

Nel secondo episodio criminoso, in tre fecero irruzione in una bar tabacchi in via XXV Luglio a San Vito dei Normanni, mentre un complice rimase alla guida di una Fiat Croma poi risultata rubata, nebulizzando l’ambiente con un estintore e appropriandosi di contante per circa 12.000 € e vari libretti di assegni e carte di credito.

Nella circostanza, uno dei malviventi esplose un colpo di pistola all’indirizzo del proprietario del locale, senza colpirlo. Le immediate indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Brindisi, permisero di individuare un casolare abbandonato, al confine tra i comuni di San Vito dei Normanni e il capoluogo, quanto asportato poco prima. Inoltre, sempre nel casolare, individuato dagli investigatori, quale base logistica dei rapinatori, furono sequestrati i passamontagna, nonché i guanti e l’estintore utilizzati durante il colpo operato nella tabaccheria.

Dall’esame del Dna degli elementi sequestrati si risalì al profilo genetico di Nigro, mentre Mangiulli ed Emilio Valenti furono identificati a seguito di ulteriore attività investigativa.

BrindisiOggi

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