BARI- Chili di pesce e ricci di mare sequestrati nelle aree marine protette, giro di vite della Capitaneria di Porto che ha organizzato un task force su tutto il territorio regionale . L’operazione ha inteso salvaguardare in modo particolare i consumi collegati con le feste pasquali e l’inizio della primavera, che si caratterizza per un notevole incremento dei quantitativi pescati e commercializzati.
Una task force di uomini e mezzi delle Capitanerie di porto pugliesi ha controllato punti di sbarco, centri di distribuzione, mercati ittici, ristoranti e pescherie, riscontrando frequentemente la presenza di prodotti non tracciati e privi di etichettatura e dei controlli sanitari precedenti alla vendita.
Perseguite in particolar modo la vendita di prodotti ittici da parte di venditori occasionali e la pesca abusiva esercitata da pescatori non professionali che, oltre a procurare un pericolo per la salute dei consumatori, arrecano nocumento all’intero comparto della pesca, con un grave danno economico e di immagine per gli operatori in regola ed onesti.
Circa 10.000 ricci di mare, 2.100 kg di pesce di diverse specie, 1.200. mt. di reti da posta e 24 trappole sono i dati salienti relativi ai sequestri effettuati, con 120.000 euro di sanzioni pecuniarie comminate e 6 notizie di reato elevate per pesca nelle aree marine protette di Porto Cesareo e Torre Guaceto e per frode in commercio aggravata nella zona di Conversano, per vendita di tonno rosso spacciato per un comune tonno pinna gialla, peraltro già scaduto e quindi inidoneo al consumo umano.
L’operazione segue una intensa attività di controlli effettuata in mare e a terra in particolare nel nord barese, e nelle provincie di Foggia e Taranto, intesa alla repressione della pesca del novellame di sarda e alice, il cosiddetto “bianchetto”, che ha visto il sequestro di notevoli quantitativi di prodotto e di reti irregolari, sempre a carico di pescatori abusivi. Una pesca che nuoce gravemente all’ecosistema della fauna ittica del pesce azzurro, con gravi ripercussioni sull’intera stagione di pesca di quelle specie.
Nel corso delle verifiche è stata anche svolta un’accurata attività di sensibilizzazione degli operatori commerciali del settore. I militari non si sono limitati ad accertare gli illeciti sanzionati, ma hanno richiamato a favore degli stessi operatori le principali normative nazionali e comunitarie, focalizzando l’attenzione su quelle poste a tutela del consumatore. Il consumo di prodotti ittici nella Regione è infatti tale da far sì che l’attenzione degli Organi di controllo sia sempre massima, ed i controlli sarebbero sicuramente facilitati se i consumatori si rivolgessero per l’acquisto ad operatori regolari i cui circuiti di approvvigionamento sono noti e tracciati.
BrindisiOggi
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