BRINDISI – (da IL7 Magazine) La corsa in ospedale in codice rosso, l’arrivo in ambulanza intorno alle 17 ma alle 21 viene trasferita al Vito Fazzi di Lecce perché al Perrino, nelle ore pomeridiane, non è possibile effettuare un’endoscopia urgente. Non ci sono medici specialistici a sufficienza che possano garantire il servizio per l’intera giornata. Si tratta di una di quelle analisi che la mattina viene svolta di routine. Questa la brutta esperienza di una donna brindisina di 48 anni che lunedì pomeriggio è arrivata al Pronto soccorso del Perrino in gravi condizioni. Aveva un problema all’apparato digerente alto, era necessaria una gastroscopia urgente, ma dopo le 14 nell’ospedale di Brindisi non è possibile effettuare questo esame diagnostico- terapeutico. La paziente qualche settimana fa aveva subito un intervento all’ospedale di Bari, poi lunedì si è sentita male, aveva un’emorragia che bisognava assolutamente bloccare. È stata sottoposta anche a delle trasfusioni di sangue.
All’ospedale di Brindisi è rimasta quattro ore, alle 21 è stata trasferita a Lecce, il centro più vicino per poter fare un’endoscopia. Per il trasferimento è stato necessario aspettare quasi un’ora: bisognava trovare un rianimatore che salisse con lei in ambulanza. Il primo medico reperibile è arrivato da Lecce. Un’odissea per la donna e per i suoi familiari che hanno temuto il peggio.
Nonostante il Perrino fosse attrezzato dei macchinari necessari non c’era un medico specialistico che potesse farlo funzionare. Secondo il protocollo il paziente deve essere trasportato all’ospedale più vicino, in questo caso quello di Lecce. Una volta effettuato l’esame deve però tornare al Perrino per il ricovero. Insomma si va avanti e dietro, a rischio di vite umane, e con alti costi anche per la sanità.
Il protocollo prevede infatti che si può essere trasferiti momentaneamente in un altro ospedale per essere sottoposti ad un esame diagnostico per poi tornare da quello in cui si è partiti per il ricovero. In questo caso però la paziente, visto le sue condizioni, è rimasta a Lecce, per essere poi trasferita a Castellana Grotte dove c’è un centro ospedaliero specializzato per la sua patologia.
Dalle 14 presso l’ospedale Perrino non è possibile effettuare un’endoscopia d’urgenza perchè manca il personale medico. Questa la reale motivazione. Normalmente questo esame diagnostico, in particolar modo per i pazienti che arrivano dal Pronto soccorso, viene fatta nel reparto di Chirurgia, ma dopo un certo orario il reparto non ha più medici a disposizione. Un problema che va avanti da sempre. L’endoscopia digestiva si può fare solo la mattina. In passato qualche medico si era anche proposto come coordinatore per un’equipe che potesse garantire il servizio per 24 ore, ma la proposta cadde nel vuoto. Un problema atavico nonostante le numerose richieste fatte dal Pronto soccorso che ha più volte sollevato la questione ed evidenziato le conseguenze cliniche per i malati. Si tratta appunto di una tecnica diagnostica ma anche terapeutica, (come nel caso della paziente in questione), che permette di avere una visione interna di alcuni organi. La mattina viene effettuata infatti senza alcun problema. Ma bisogna essere fortunati e arrivare al Pronto soccorso entro le 14, altrimenti inizia il calvario tra gli altri ospedali. Alcune situazioni critiche, come quella di lunedì, rischiano di degenerare e non c’è molto tempo da perdere.
Dopo anni di disagi qualcosa però tra qualche mese potrebbe cambiare. La direzione sanitaria della Asl intende attivare il servizio dalle 8 alle 20 con reperibilità notturna. “Questa dell’endoscopia è una criticità importante che abbiamo ereditato e che sino a questo momento non ha trovato soluzione a causa della mancanza di personale”, spiega Angelo Greco, direttore sanitario dell’Asl brindisina.
“ La nostra intenzione – aggiunge il direttore – è quella di garantire il servizio per 24 ore con un medico e un infermiere che si occupino solo di questo, e di predisporre la reperibilità notturna. Per fare questo abbiamo già assunto due medici endoscopisti in aggiunta a quelli che sono già presenti in ospedale. Questo però non consentirà la reperibilità anche di notte, a tale scopo stiamo chiedendo ad altri medici di Ostuni e del distretto di Fasano di dare la propria disponibilità”.
Su questo problema c’è già stato un primo incontro preliminare, la direzione ha affidato al medico Giorgio Stomati, responsabile di endoscopia operativa, di predisporre un piano operativo. Tale proposta sarà poi discussa in una riunione alla presenza di tutti gli specialistici in endoscopia digestiva che molto probabilmente si terrà ad aprile. “Se riusciamo a superare la carenza di specialisti attraverso questo piano – assicura Greco – nel mese di maggio potremo attivare il servizio. Questo sarà un fatto storico per Brindisi”.
Il direttore sanitario evidenzia che il problema della mancanza di specialisti penalizza molti reparti. Quelli che mancano non sono i medici generici, ma quelli specializzati in alcune branchie in particolar modo cardiologi e anestesisti. “E’ un problema di tutta la sanità italiana – conclude il direttore sanitario – il Miur dovrebbe aumentare le borse di studio per la specialistica così che l’offerta e la domanda possano incrociarsi”.
Lucia Portolano
(per Il7 Magazine)
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