BRINDISI – Un viaggio che cambia la visione della vita, una missione che porti nel cuore dall’età di sei anni: andare in Kenya e aiutare donne e bambini. Federica Bevacqua, 33anni di Brindisi, è tornata pochi giorni fa dall’Africa con un bagaglio vuoto, ma pieno di amore e soddisfazione.
Un sogno nel cassetto, non di quelli milionari, che ti portano dall’altra parte del mondo ad ammirare ricchezze e grattacieli, ma andare in Africa e donare a donne e bambini tarallini pugliesi, omogenizzati, tutine per neonati, slip e reggiseni, scarpette, sandali, creme corpo, bagnoschiuma, asciugamani e assorbenti. Federica è partita da Brindisi, insieme a suo marito Marco, con un solo obiettivo: regalare un sorriso e una piccola gioia nel cuore di chi ogni giorno vive nella disperazione e povertà.
“Io e mio marito ogni anno cerchiamo di fare un viaggio e scoprire un posto nuovo – racconta Federica a BrindisiOggi.it – e finalmente agli inizi di marzo siamo riusciti a metter piede in Kenya. Lo sognavo da quando ero bambina, andare in quei villaggi e aiutare donne e bambini. E nel mio piccolo, ce l’ho fatta, e non posso che esserne fiera”.
La coppia brindisina è partita lo scorso 4 marzo ed è rientrata il 13. “Sono state delle giornate intese ed emozionanti. Sapevo già quello che mi aspettava e mi sono portata dietro tutto quello che poteva servire a bambini e donne”.
Federica è partita con quattro grosse valigie. Dentro però c’erano solo doni per quella gente, per chi non ha nulla. Nei bagagli c’erano dagli assorbenti, ai reggiseni, gli slip, le tutine da neonato, i body, le scarpette, i sandali, matite, colori, penne, quaderni, ma anche detergenti, asciugamani e tanto altro. Molti vestiti sono stati donati da mamme brindisine alle quali Federica attraverso la pagina facebook “Impresa Mamma” aveva fatto l’annuncio.
“Quando siamo arrivati lì ci siamo affidati a Patrick, un ragazzo keniano che ci ha accompagnati per tutto il viaggio ed è stato grazie a lui che abbiamo raggiunto villaggi e scuole dove abbiamo potuto donare i nostri piccoli regali e qualcosa di utile. Sono partita per loro. La mia missione era questa. Un particolare che mi ha colpito è che lì la donna porta avanti la famiglia ma anche il lavoro. Le donne hanno un terreno e lo coltivano per portare il cibo a casa”.
La 33enne brindisina ha visitato il villaggio di Turtle Bay e la scuola Green Hill Academy. Si è fermata a parlare con tante donne, le ha coccolate, consolate e abbracciate. “Tutte hanno in viso i segni della sofferenza e povertà. Quando ho donato loro biancheria intima, assorbenti e detergenti non credevano ai loro occhi perché di solito i doni sono solo per i bambini”.
“Abbiamo visitato gli asili, i bambini si recano lì già all’alba poiché le madri devono lavorare. Abbiamo comprato farina, legumi e donato omogenizzati e biscotti oltre all’abbigliamento. Per ringraziarci ci cantavano le canzoni in italiano tipo ‘San Martino’”.
Federica racconta che da piccola un’amica di famiglia le aveva raccontato, dopo un viaggio nel Safari, che i turisti regalavano ai bambini le caramelle, lei invece ha portato anche, spazzolini e dentifricio.
“Il loro grazie era “ciao” e per noi quel ciao resterà sempre nel cuore. Ma io e mio marito speriamo di ritornarci presto” conclude Federica.
A volte anche un quaderno, una penna, un paio di sandali usati, un pacchetto di biscotti o taralli, possono regalare infiniti sorrisi a chi queste agiatezze non ce l’ha. Basta davvero poco, a volte, per sentirsi speciali per qualcuno e indubbiamente Federica e Marco lo sono stati in questo loro emozionante viaggio per tutta la gente che hanno incontrato.
Maristella De Michele
Bello, brava , senza l articolo sarebbe stato perfetto . Nel caso in cui qualcuno volesse emulare i gesto consiglio di evitare i quaderni,sono diversi, e gomme caramelle o zuccheri in eccesso.