SAN VITO DEI NORMANNI – “Oltre l’8 marzo” un incontro all’insegna dell’abbattimento degli stereotipi e pregiudizi che gravano sulle differenze di genere e favoriscono il fenomeno della violenza. “Ci vogliono fragili, pazienti, vanitose e amorevoli verso il prossimo, ma mai nessuno ci vuole intelligenti o coraggiose.” dice Margherita Carlini durante il suo intervento.
Il 15 marzo scorso si è svolto l’incontro, “Oltre l’8 marzo”, organizzato e fortemente voluto dalla Commissione delle Pari Opportunità del comune di San Vito dei Normanni che si è ricostituita nel gennaio del 2018.
L’incontro si è aperto con la lettura, da parte di alcune delle alunne della scuola secondaria di primo grado Meo, di stralci di diversi processi per femminicidio, alcuni dei quali erano stati scritti dall’ospite d’onore, Margherita Carlini.
Il dibattito è stato aperto dai saluti del sindaco Domenico Conte, il quale si è soffermato sul titolo scelto per denominare l’evento che si stava svolgendo “Oltre è la parola sulla quale dovremmo tutti riflettere. Perché l’otto marzo è solo una ricorrenza che ci fa porre l’attenzione su un problema che invece esiste e permane tutto l’anno. Presi dalle nostre cose, dagli affari, dalla quotidianità – continua il sindaco di San Vito dei Normanni – ci dimentichiamo di questo macigno che grava sulla nostra società.”
La parola passa alla presidente della Commissione delle Pari Opportunità, l’insegnante Silvana Errico, la quale ci tiene a esporre quelle che sono le macro aree di cui la Commissione restituita si vuole e si deve occupare “Ci sono tanti temi su cui potersi soffermare, ma è necessario fare una scelta strategica ed è per questo che ci concentreremo su quattro macro temi: la violenza sulla donna, la partecipazione attiva sul territorio, la salute in relazione all’ambiente e la donna nel mondo del lavoro.” Conclude la presidente della commissione “Io sono un insegnate e come tale mi sento in dovere di aprire gli occhi ogni giorno e prendermi carico sempre di ciò che capto in classe. Ormai so distinguere un mal di pancia da virus o influenza da uno che viene inscenato per poter andare a casa a controllare se la mamma è stata picchiata di nuovo o peggio se è ancora viva. – continua la maestra Errico – Non possiamo rimanere indifferenti!”
Di seguito è intervenuta Margherita Carlini soffermandosi proprio sulla differenza di genere che la cultura impone ormai da secoli “ Nella società ci sono uomini e donne che per tradizione vengono identificati con dei ruoli ben precisi da cui è molto difficile svincolarsi. Basti pensare alle favole che ci raccontano fin da bambini, la protagonista è sempre fragile, indifesa, vanitosa, bella, non troppo intelligente, impaurita e pettegola. Il protagonista è forte, coraggioso, valoroso, impavido, senza paura e senza la possibilità di far trasparire alcun tipo di emozione. – continua la criminologa forense, messa sotto i riflettori dal caso dell’omicidio di Melania Rea – Nei maltrattamenti sono proprio questi stereotipi a venire a galla, quando l’uomo non sente di possedere più queste qualità imposte dalla cultura, allora è il momento di rivendicarle con la forza e la violenza brutale.”
Il tema continua ad essere snocciolato dalla Dott.ssa Emanuela Coppola, psicologa dell’associazione Io Donna presente nel brindisino, la quale si concentra sull’illustrazione del progetto “Atena – Stop alla violenza di genere”, finanziato dalla Regione Puglia, e adesso attivo sul territorio. “ Diverse sono le attività che noi portiamo avanti come associazione – asserisce la psicologa – laboratori formativi e informativi, progetti nelle scuole, progetti nei quartieri dove si ritiene che ci sia un alto tasso di violenza o maltrattamento sulle donne, gruppi di condivisione, inserimento lavorativo per un’indipendenza economica e anche la sensibilizzazione nei posti di lavoro per abbattere l’idea dei lavori di genere.”
L’ultimo intervento è dell’educatrice professionale del Centro Crisalide, Rosanna Antonante, la quale ha esposto in modo più particolare il fenomeno della violenza facendo il punto della situazione sul territorio “La percentuale maggiore è di violenza assistita, cioè di soggetti che assistono ad atti di violenza commessi su figure per loro di riferimento, che può essere un genitore, un fratello o qualsiasi persona risulti essere importate per la vita del soggetto. Soggetti che molte volte sono bambini. – continua l’educatrice professionale del Centro Crisalide – Noi non interveniamo solo sulla persona ferita, picchiata e umiliata, perché bisogna pensare che da un episodio del genere ne esce distrutta tutta la famiglia ed è questo che ci porta a fare un lungo ed intenso lavoro di equipe sul nucleo intero.”
L’incontro “Oltre l’8 marzo” si chiude con i saluti dell’Assessora alle Politiche Sociali e Pari Opportunità del comune di San Vito dei Normanni, Maddalena Gaeta, la quale tira le fila dell’intero incontro e ringrazia tutti i presenti, invitandoli ai prossimi appuntamenti.
Alberta Esposito
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