Furto all’impianto di compostaggio sequestrato, beccati in tre

BRINDISI-  Danneggiamento e furto nell’impianto di Cdr sequestrato, arrestate tre persone: due brindisini e un albanese. Nella mattinata di oggi gli agenti della DIGOS della Questura di Brindisi, al comando del vice questore Antonio Caliò, hanno arrestato Vincenzo Valenti 19 anni, Mirko Valenti 23 anni e Riza Mara perché ritenuti responsabili del reato di violazione sigilli, danneggiamento e furto aggravato di componenti meccaniche e metalliche sottratte all’interno dell’impianto di trattamento dei rifiuti urbani – CDR/CSS – in via per Pandi. L’impianto  è stato sequestrato a febbraio 2015 nell’inchiesta che coinvolse l’ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales.

In particolare l’impianto è stato oggetto di continui danneggiamenti, tanto delle componenti  strutturali che impiantistiche, di fatto “cannibalizzate”, con l’esclusivo scopo della illegale rivendita nel mercato “nero” delle parti ferrose e della cavetteria in rame, con ingente danno lamentato e debitamente denunciato dall’ente locale proprietario del presidio, attualmente costituito nell’O.G.A.

Allo scopo di risalire agli autori, gli investigatori hanno avviato mirate attività investigative con sorveglianza “discreta” delle aree dell’impianto ritenute critiche, documentando, in più occasioni,  le diverse fasi dello smontaggio e del danneggiamento da parte degli indagati. L’azione era suddivisa in due momenti: smontaggio delle componenti meccaniche e metalliche e stoccaggio del materiale sottratto all’interno dello stesso sito e, solo nella giornata successiva,  il trasporto della frazione raccolta verso soggetti allo stato non identificati. In esito alle investigazioni, gli autori sono stati bloccati all’interno dell’autovettura, impiegata anch’essa in più circostanze per il trasporto del materiale.

Al riguardo, della correità di più soggetti nel fenomeno del riciclaggio di componenti ferrose sottratte ad aziende, occorre precisare che l’attuale disciplina di cui al Testo Unico delle Leggi Ambientali (T.U.E.L.) obbliga il soggetto abilitato alla ricezione di matrici ferrose o assimilabili, all’esibizione da parte del trasportatore, tanto delle abilitazioni in materia di trasporto che documentazione apposita (F.I.R.), l’assenza dei quali decreta evidentemente una corresponsabilità anche di colui che riceva tali frazioni nelle modalità accertate dagli investigatori.

BrindisiOggi

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*