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BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Cinquanta alloggi popolari in costruzione, ma sulla assegnazione il Comune di Brindisi brancola nel buio: “E’ colpa della Regione Puglia, non ci fa sapere nulla”. Così rispondono da palazzo di città quando si chiede quale sarà il destino di quelli alloggi popolari nati per risolvere l’emergenza abitativa di Brindisi. I residenti di Parco Bove, quelle 18 famiglie che da anni aspettano di avere una casa dignitosa, sperano che tra quei 50 appartamenti alla zona Torretta ci sia posto anche per loro. In realtà i lavori di costruzione proseguono ma il Comune al momento non sa se la Regione Puglia, che ha finanziato il progetto con 6milioni di euro, 5 milioni arrivati a cui si aggiungono 990mila euro di risorse comunali ottenute grazie ad un mutuo, chiederà di aprire un bando pubblico per l’assegnazione o consentirà di all’amministrazione di dare priorità ai residenti di Parco Bove.
Nei giorni scorsi l’ufficio tecnico preposto ha inoltrato l’ennesimo sollecito alla Regione chiedendo delucidazioni sul da farsi ma al momento non è stata data alcuna risposta. A fronte di questo la ditta New House, dell’ex calciatore della nazione, Antonio Benarrivo, che ha avuto l’incarico di realizzare il complesso abitativo, ha fatto sapere di essere a buon punto ma che gli appartamenti, da 45 e 90 metri quadrati, da due ai quattro vani, non saranno pronti prima di maggio 2019.
“Sono dieci mesi di lavoro, cinque giorni lavorativi a settimana ai quali bisogna aggiungere i giorni durante i quali non è possibile lavorare perché piove o c’è maltempo- dicono- non solo, l’Enac ci ha dato il permesso a istallare la gru solo a luglio della scorsa estate, bisogna mettere in conto anche questo”.
A conti fatti, quindi, il termine lavori che inizialmente era previsto per settembre 2018 slitta di altri dieci mesi. Attualmente dei quattro lotti da cinque piani previsti è stato completato il grezzo di due palazzine e altre due sono in fase di ultimazione. Quindi ammesso che i residenti di Parco Bove siano gli assegnatari legittimi, per poter entrare in possesso delle case, queste diciotto famiglie dovranno attendere un altro anno e mezzo ed affrontare un altro inverno all’interno delle baracche fatiscenti, pregando che nel frattempo il solaio regga e nessuno si faccia male.
“Noi abbiamo diritto a quelle case- dice Danilo, uno dei residenti di Parco Bove, battendo i pugni sul tavolo- noi non abbiamo come interlocutore la Regione Puglia, noi abbiamo il Comune che da anni ci fa promesse. Se dovesse essere l’ennesima presa in giro questa volta andremo tutti insieme al Comune, insieme ai bambini”.
La promessa di cui parla Danilo è una delibera di giunta, approvata durante l’amministrazione di Mimmo Consales, secondo la quale i 28 degli alloggi delle nuove case al Paradiso, zona Torretta, sarebbero destinate all’emergenza abitativa di Parco Bove. Cioè a quelle famiglie che vivono nelle baracche in largo Machiavelli, strutture fatiscenti . Nel 2006 l’ultimo censimento del Comune di Brindisi ventotto furono allora le famiglie individuate, oggi ve ne è qualcuna in più se si considera che anche all’interno di uno stesso stabile vivono più nuclei famigliari ai quali si sono aggiunti gli abusivi dell’ultima ora. Nel 2014 strutture che non erano state demolite sono state successivamente occupate. Gli immobili sono talmente fatiscenti e datati da avere ancora i tetti con le lastre in eternit, un pericolo incredibile se si calcola che molta gente nel frattempo si è ammalata di cancro ed è morta. Le persone che abitano a Parco Bove temono che le due circostanze possano essere collegate. I bambini continuano a giocare per strada tra mille trappole mortali.
“Vogliamo dare ai nostri figli una casa, un posto dove vivere- dicono- un posto dove al mattino non ci sia alza con le coperte bagnate dall’umido e con quella tosse profonda che non possiamo neppure curare. Contiamo molto su quelle nuove abitazioni. Sappiamo che la ditta le sta costruendo seguendo tutti i crismi ma temiamo che all’ultimo momento qualcuno ci venga a dire che quegli appartamenti non sono per noi”.
La palla quindi passa alla Regione che quanto prima dovrà rispondere al Comune di Brindisi, in ogni caso l’amministrazione comunale dovrà dare una risposta a queste famiglie e trovare loro una sistemazione. Il progetto di riqualificazione del quartiere Paradiso prevede l’abbattimento di tutte le baracche che sono rimaste in piedi e la realizzazione di un grande parco. Considerati i tempi, dall’ultima promessa sono trascorsi quattro anni, queste famiglie al momento non hanno molte prospettive se non le nuove promesse che già qualche candidato alle prossime amministrative ha cominciato a fare.
Lucia Pezzuto per IL7 Magazine
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