BRINDISI – Il romanziere Daniel Pennac e la fumettista Florence Cestac mettono in scena una storia d’amore commovente e incantata: lo spettacolo scava tra le nostalgie infantili dell’autore francese quando trascorreva le vacanze in Costa Azzurra. In arrivo al Verdi martedì 20 febbraio (ore 20.30).
Quando il fumetto incontra il teatro nasce ‘Un amore esemplare’. È il titolo dello spettacolo in arrivo al Teatro Verdi di Brindisi con Daniel Pennac tratto dall’omonimo fumetto dello scrittore francese, disegnato dalla fumettista Florence Cestac. Sul palcoscenico Pennac racconta una storia vera, una storia d’amore, mentre Florence Cestac la disegna facendone un fumetto dal vivo. Un fumetto che prende vita. Un progetto originalissimo in due lingue, il francese e l’italiano, che convivono in perfetta armonia rendendo superfluo l’uso dei sopratitoli.
‘Un amore esemplare’ è innanzitutto, il racconto di un amore, di un matrimonio tra due persone di classi sociali diverse, Jean e Germaine, i vicini di casa del piccolo Daniel Pennac durante le sue vacanze a La Colle sur Loup in Costa Azzurra, tra gli alberi di fichi e un grande pergolato sotto il quale si gioca a bocce.
Lì Pennac e suo fratello Bernard incontrano i protagonisti: sempre di buon umore, contagiosi con la loro irrefrenabile gioia di vivere. Niente figli, niente lavoro, vivono un amore senza intermediari, un amore sedentario, un amore esemplare. Il piccolo Daniel, incuriosito dalle loro “stranezze”, decide di conoscerli e fa di tutto per introdursi nella loro vita.
Per quindici anni frequenta Jean e Germaine che si raccontano come due protagonisti di un romanzo d’amore: l’incontro/scontro a casa di Jean quando lui, di nobili origini, era promesso sposo di un’altra e Germaine, una sartina figlia di cenciaioli, lo fulmina con la sua personalità fino a fargli perdere la testa. Pennac, che frequenta la coppia anche dopo essere diventato uno scrittore di successo, si sente un po’ loro figlio, quello che i due non hanno mai avuto. Con l’amore di un figlio li seguirà fino alla fine, fino alla morte di Jean e, poco tempo dopo, a quella inevitabile di Germaine.
In scena Pennac, ormai adulto e affermato scrittore, racconta a una giornalista (interpretata da Ludovica Tinghi) il suo colpo di fulmine per la storia di Jean e Germaine mentre Florence Cestac la illustra dal vivo. La giornalista, rapita dal racconto ne diventa essa stessa protagonista: si tramuta in Germaine, ma anche nella sua amica Rachel, incontra Jean (interpretato da Massimiliano Barbini), regalando al pubblico un gioco teatrale magico, tenero e scanzonato.
Il fumetto è un tenero racconto su un amore sovversivo, pieno di fantasia e poesia; è anche una storia che diverte, grazie alla scrittura leggera e alla cifra umoristica di Pennac che si combina alla perfezione al tratto cartoonesco e comico della Cestac, famosa per il tratto inconfondibile e lo stile del celebre naso che distingue i suoi personaggi. Il libro è dedicato alle vittime degli attentati del 2015 alla redazione di Charlie Hebdo, avvenuti mentre i due artisti stavano ultimando il loro fumetto. A loro la dedica: «Ai dodici di Charlie, nostri unici apostoli».
“Si chiamavano Jean e Germaine – ha scritto Pennac nell’introduzione del fumetto -. Io avevo otto anni e loro l’età che ho io oggi. Avevano passato la vita ad amarsi e a leggere. Non avevano mai fatto nient’altro. Nessun lavoro, niente figli, nessuna vita sociale, nulla di quel che contraddistingue le coppie della “buona società”. Di conseguenza, erano alquanto malvisti dalla borghesia locale. Si diceva che erano pigri, egoisti, asociali e noiosi. Questo era ciò che sentivano le mie orecchie di bambino. E ho voluto verificare. Così mi sono infilato in casa loro. E non ne sono più uscito”.
“Un amore esemplare – ha spiegato la regista Clara Bauer – ha suscitato in me il desiderio di portare quest’opera a teatro, principalmente per due motivi: in primo luogo per la storia, quella di un amore assolutamente improduttivo, un amore che resiste a tutte le avversità, e poi per la sfida di portare un fumetto a teatro”.
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