“Nuovo piano della sosta colpo di grazia all’economia cittadina”

INTERVENTO/ La solitudine è  la triste compagna di chi è chiamato alla responsabilità di decisioni importanti.

Proprio per  questo non invidio certamente il Commissario del comune di Brindisi, che  mi sono  immaginato,  insieme a pochi intimi, nel chiuso di una stanza  intento a  visionare tabelle e grafici, nel tentativo di  elaborare le strategie vincenti per risolvere gli annosi e mai risolti  problemi della sosta e, di conseguenza,  della mobilità urbana di questa città. Per mettere in pista l’ennesima sperimentazione per arginare le sofferenze dei parcheggi   in  questa città.

Calcola flussi, volumi di traffico ed alla fine, improvvisamente partorisce la mossa, anzi l’ idea vincente, l’ennesima sperimentazione. Gli stalli blu di qua li mettiamo là, quelli  bianchi di là li mettiamo qua, ripristiniamo i parcheggi qua dove c’era il divieto di sosta con rimozione, prolunghiamo a dismisura l’orario di pagamento della sosta fino a 16 ore,  tanto per non dare tregua e uccidere le attività commerciali, di ristorazione  e di svago del centro urbano, riserviamo le zone pregiate all’èlite, a quelli che possono permettersi di pagare 2 euro l’ora, mettiamo i residenti in movimento alla ricerca dei posti di parcheggio per le loro auto e il gioco è fatto. Tutto risolto!

Dopo la stagione degli annunci, parte un’altra sperimentazione, anche se, a dire il vero, non risulta coerente con niente. Non credo che possa essere frutto della mente del  Commissario, che evidentemente non può aver compreso in pochi mesi, i movimenti,  i bisogni, i ritmi, il metabolismo di questa città.  Devono aver contribuito una struttura amministrativa comunale, che in tutti questi anni ha dimostrato  ampiamente  la propria incapacità a gestire il problema della sosta e, più in generale,  della mobilità urbana.

Nondimeno non c’è spazio alcuno  per l’improvvisazione: tutto frutto di uno studio accurato, quasi in solitaria, ma accurato. C’è da giuraci!

Ha fatto bene il Commissario, che fra pochi mesi traslocherà da palazzo per dare spazio ai rappresentanti democratici  dei cittadini, speriamo diversi da quelli che ci hanno trascinato a fondo, a ribadire con forza questo importante concetto  altrimenti, i soliti  disfattisti di professione, avrebbero potuto pensare e gridare all’improvvisazione, al puro e semplice tentativo, all’insegna del  “vuoi vedere che stavolta l’azzecco e mi danno pure ragione?” Anche se credo sia molto arduo che accada.

Ad attuare  questi provvedimenti non è certamente cosa da niente. Bisogna lavorare, bisogna informare i cittadini, disporre la segnaletica stradale, rimuovere quella esistente, disporre i controlli, metabolizzare le lamentele, il fastidio di chi al solito pensa solo a lamentarsi e crede  di dover e poter contare per il semplice fatto di abitare e vivere in questa città e di pagare le tasse e le imposte. Sempre al massimo naturalmente.

Credo di non dire niente di nuovo. Tutto già visto e subito dai nostri concittadini sulla propria pelle in svariate circostanze. Le passate amministrazioni di questi ultimi 20 anni si sono distinte  proprio per questo modo di procedere, con le conseguenze e le sofferenze che sono sotto gli occhi di tutti.

Appare evidente che non solo non si ha contezza della dimensione del problema della sosta,  ma più in generale si percepisce l’assenza di una efficiente programmazione generale di mobilità urbana. Si  naviga a vista,  come sempre si procede all’inseguimento dei problemi, che si è pensato di risolvere con sperimentazioni , mai sottoposte a verifica, senza  un vero progetto di città.

Nel centro urbano, in quello stretto fazzoletto di  case e palazzi, in quel dedalo di strettoie  che costituisce la sua articolazione viaria, entrano  diverse migliaia di vetture al giorno, con punte orarie di quasi 3500/4000 vetture, che l’esiguità della attuale  dotazione infrastrutturale di parcheggi di interscambio  non riuscirà mai ad intercettare.

Per questo si parla da anni, forse inutilmente, considerata l’assenza di iniziative in quella direzione, di parcheggi sostitutivi dell’ordine di 2000/ 2500 posti auto.

Cifre che meglio di tutti descrivono una situazione di sofferenza   della attuale dotazione infrastrutturale urbana, ben  evidenziata in  quel costoso piano urbano della mobilità, che da tempo giace,  inutilizzato e sepolto, nel cassetto di qualche scrivania del palazzo. Peraltro mai aggiornato dal consiglio comunale  da 18 anni.

Perché  ci si intestardisce a utilizzare solo la rete viaria per la sosta, intasando tutto, ignorando  completamente quella progettualità approvata dal consiglio comunale  che faceva riferimento alla realizzazione di parcheggi insilati, di parcheggi sotterranei ( santateresa)?

A meno che non si sia deciso di penalizzare  definitivamente  il centro urbano.

Non credo si possa ragionevolmente pensare di poter perdere  altro tempo con giochi di prestigio, facendo affidamento sullo sull’aumento dei costi.

Devo confessarlo  sono un ingenuo, credevo  che il miglior modo di procedere in questo come in altri settori dell’attività pubblica potesse essere, la condivisione, attraverso  l’esplorazione dei bisogni dall’interno del tessuto urbano, attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, degli operatori economici e commerciali, delle associazioni, che vivono da vicino i problemi della città e ne conoscono i ritmi, il metabolismo, che possono non solo raccontarsi, ma proporsi con le loro idee, con i loro saperi nella fase  della elaborazione dei programmi e dei progetti. Non dopo.

Gli strumenti legislativi ci sono. E’ sufficiente fare rifermento all’art 8 della legge 267/2000 che  parla di valorizzazione e di sviluppo degli organismi  di accesso e di partecipazione dei cittadini nell’amministrazione locale.

Lo stesso  consiglio comunale in occasione dell’ approvazione del programma di rigenerazione urbana decise di vincolare i provvedimenti di riorganizzazione   della viabilità pedonale, veicolare e dei parcheggi  alla partecipazione della città e dei cittadini. Diffusa e non ristretta, limitata a poche testimonianze.

Gli amministratori di questa città che si sono avvicendati nel tempo,   non sono mai riusciti a superare l’egoismo delle proprie convinzioni, ad aprirsi al confronto, al contributo dei cittadini .

Vero è che il commissario ha voluto precisare che fra due mesi si procederà alla verifica dei provvedimenti adottati. Non riesco ad immaginare con quali strumenti e rispetto a quali indicatori potranno essere apprezzati nei prossimi mesi i risultati di questa sperimentazione.

Tutto comunque appare finalizzato a far cassa.

 Ma mi chiedo  sono stati valutati  gli effetti negativi di questa decisione sulle attività commerciali e professionali, sulla ristorazione, sui residenti e sui cittadini  che frequentano il  centro e che potrebbero essere dissuasi dai costi.

Ma poi come si possono adottare questi provvedimenti, scollegandoli totalmente dal trasporto urbano che collega il centro con i quartieri cittadini?

I segnali di questa deriva ci sono tutti. La desertificazione delle attività economiche, commerciali, abitative, che costituiscono la storia, la vita e l’economia del centro di questa città è in atto da tempo e si aggrava ogni giorno di più. Nell’indifferenza delle inconcludenti e disastrose   amministrazioni  che si sono avvicendate in questi ultimi venti anni e forse più.

Questo provvedimento potrebbe assestargli il colpo di grazia definitivo, con effetti devastanti sull’economia cittadina.

Vincenzo Albano

Liberi e Uguali

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*