BRINDISI- Nuova tecnica per contrabbandare sigarette e alcool, ma l’operazione dei contrabbandieri 3.0 si ferma al porto di Brindisi, dove l’ufficio delle Dogane e Guardia di finanza scoprono la frode e le fiamme gialle arrestano tre persone. Ma le indagini sul passaggio di sigarette e di alcolici, condotte dai finanzieri del Gruppo al comando del tenente colonnello Tiziana Lagrua, permette anche di identificare un gruppo criminale dedito al traffico di marijuana dall’Albania all’ Italia, con il sequestro a dicembre 2016 di 480 chili di erba su una spiaggia a Lendinuso, marina di San Pietro Vernotico. Sei persone sono state arrestate questa mattina per traffico di droga, I militari nel dicembre 2016 bloccarono uno sbarco, ci fu anche un inseguimento, e il sequestro di un potente scafo e di un’autovettura.
I finanzieri hanno arrestato in tutto 9 persone, cinque brindisini, un leccese, un barese, e due albanesi uno di questi è latitante.
Ordinanza di custodia cautelare in carcere per Luciano Pagano, 44 anni di Brindisi, Simone Bressani, 39 anni di Bari, Luisa Savoia, 49 anni, Avellino, Italo Lorè, 42 anni di Brindisi, Giuseppe Lorè, 46 anni di Brindisi, Luigi Spina, 38 anni di Brindisi, Keliant Llaka, 28 anni albanese.
Uno degli arrestati, Luciano Pagano, secondo le indagini, partecipava ad entrambe le operazioni. Sono proprio alcune intercettazioni attivate durante l’inchiesta della frode doganale a portare al traffico della droga.
Le sigarette e gli alcolici, distinti in diversi carichi provenivano dall’Olanda, Lituania e Polonia, diretti in Albania. Ma nel paese delle aquile questa marce non è mai arrivata perché si disperdeva lungo il tragitto.
La ricostruzione. Il carico speciale partiva dall’estero, per entrare nei paesi dell’Unione europea veniva pagata una cauzione molto alta, svincolata poi una volta uscita dal territorio comunitario. Durante il tragitto la merce però spariva, e veniva sostituita con un carico di copertura, come lavatrici, cavi per pc e motorini ma il codice di partenza era sempre lo stesso. La frode è stata bloccata al porto di Brindisi. Un primo carico è passato, il 22 agosto 2016, e la cauzione è stata svincolata. Nel frattempo erano erano state vendute 30 tonnellate di sigarette e 15 tonnellate di alcool. Non passano invece i successivi tre carichi. I dipendenti della Dogane si insospettiscono e chiamano i finanziari. E’ possibile anche che le sigarette e l’alcool sia stato scaricato fuori dall’Italia.
I malviventi speravano che il sistema funzionasse in quanto il codice di partenza del carico per il quale veniva pagata la cauzione restava lo stesso anche quando arrivava alla dogana del porto di Brindisi per l’imbarco in Albania, nonostante la merce dichiarata fosse diversa. Il carico veniva accompagnato da dichiarazioni false: se in partenza si parlava di sigarette e alcool per i quali era stato pagata la cauzione, una volta arrivato al porto di Brindisi, il codice era si lo stesso, ma nella bolla di accompagnamento risultava altra merce non speciale e di poco conto. Insomma tutto si basava sullo stesso codice, e sulla speranza che non ci fosse un controllo incrociato. Ma dopo il primo carico, il sistema fraudolento è stato scoperto e bloccato.
Lucia Portolano
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