Dopo un mese nuovo raid al cimitero di San Michele, profanate anche 35 tombe

SAN MICHELE SALENINO- Non c’è pace per i defunti di San Michele Salentino. A distanza di oltre un mese nuovo raid nella notte tra il 4 e il 5 gennaio nel cimitero comunale Sono state  profanato circa 35 tombe private e danneggiato lastre di marmo dei loculi interrati,  sono stati portati via oggetti in ottone, e sono stati  scardinati un bassorilievo in rame dell’artista Stefano Cavallo.

Questo è il risultato di un primo sopralluogo da parte dei carabinieri e della polizia municipale. Secondo i primi rilievi si tratterebbe di furti, l’azione  non avrebbe una matrice particolare se non quella relativa ad impossessarsi di oggetti in rame, ottone e ferro, come già avvenuto alcune settimane fa. Gli inquirenti sono al lavoro per individuare autori e possibili connotazioni del gesto.

“Uno scenario inquietante, un gesto tra i più vigliacchi e cattivi- afferma il sindaco Giovanni Allegrini- perché una tomba è un luogo del ricordo, un angolo dell’anima, l’ultimo intimo appiglio con chi è mancato all’affetto e alla vita. Un gesto vile a prescindere dalle motivazioni”.

L’amministrazione comunale si era già attivata per l’installazione di telecamere e la convenzione con un Istituto di Vigilanza. Data l’urgenza, al momento, verrà installato un primo dispositivo che possa, in qualche modo, evitare che accade qualcosa di più grave.

Nelle prossime ore il sindaco  incontrerà il prefetto di Brindisi ed il capitano dei carabinieri per chiedere rinforzi per il controllo del territorio che mai ha subito, in questi anni, attacchi di questa entità.

“I danni causati sono in corso di quantificazione- conclude il sindaco-  ed invitiamo i proprietari delle tombe profanate a recarsi al comando dei carabinieri di San Michele Salentino per formalizzare regolare denuncia ed indicare, nel caso, gli oggetti mancanti dal proprio luogo sacro”.

foto repertorio

BrindisiOggi

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