BRINDISI- Le parole del presidente della Stp Rosario Almiento che annunciavano un cambio di rotta nella gestione della società pubblica e delle assunzioni avevano già lanciato un monito. Basta alle raccomandazioni e alle pressioni da parte di sindacati e politici. Questioni che sarebbero già all’attenzione anche dei magistrati. La digos della questura di Brindisi lunedì mattina ha fatto irruzione negli uffici della Stp della zona industriale. Perquisizione tra armadietti e cassetti, e acquisizione di importante documentazione anche in riferimento ad assunzioni in atto. Il blitz degli agenti della digos è durato circa tre ore. Per ora si è ancora in una fase preliminare, di accertamento. La Procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta, non ci sono al momento iscritti nel registro degli indagati. il mandato di acquisizione degli atti è a firma del pm Marco D’Agostino.
Si indaga per verificare se sono state commesse delle illegittimità, delle “ingerenze”, se vi è ipotesi di reato. I sospetti più che fondati ci sarebbero, tanto da non aver lasciato nel vuoto la segnalazione di qualcuno.
Intanto oggi dopo le dichiarazioni del presidente Almiento interviene la Uil Trasporti. “ Apprezziamo l’atteggiamento del nuovo presidente- afferma Mino Greco, segretario Uil Trasporti– Le nostre proteste hanno fatto si che negli ultimi anni qualcosa cambiasse, basta guardare i bilanci per capire quanto è stato il sacrificio dei lavoratori, quanta la responsabilità di chi denunciava lo sperpero economico, e noi, la Uil e la Uil Trasporti abbiamo la coscienza pulita per avere per primi denunciato “parentopoli e consulenze a go go”. Per questo invitiamo il presidente e noi gli siamo accanto, a denunciare alla magistratura i soggetti che hanno abusato delle loro cariche e delle loro responsabilità, lo diciamo convinti, non può essere il volersi nascondere dietro ad un dito, così come si chiede chiarezza sulla gestione Amministrativa, Politica e Sindacale, bisogna avere il coraggio di denunciare i debitori che in questo momento stanno creando difficoltà gestionali alla società e per contro ai lavoratori”.
Ma a quanto pare la magistratura qualcosa la sapeva già.
Lucia Portolano
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