Nessuno che abbia mai chiesto scusa, ma perchè gli elettori dovrebbero credervi?

BRINDISI- Si rimescolano le carte come in una partita di ramino. Quello che c’era stato sino a qualche mese prima scompare e nascono le nuove accoppiate indipendentemente se  si era stati avversari o alleati. Eppure la posta in gioco è sempre la stessa: il governo della città.

E allora cosa è che improvvisamente cambia? Perché chi si è osteggiato  e denigrato “politicamente parlando” e non solo, nella precedente campagna elettorale,  diventa ora il miglior compagno di viaggio, autorevole e attendibile così che la gente questa volta dovrebbe credergli? Strane dinamiche della politica locale degli ultimi 20 anni. E’ così Forza Italia si allea con i centristi della Carluccio che ha mandato a casa (solo sei mesi fa, non una vita), e Nando Marino (ex candidato sindaco del Pd) fa accordi con Direzione Italia partito di maggioranza della ex sindaca e con Lino Luperti (Coerenti per Brindisi) contro il quale ancora si ricordano le parole di Emiliano qualche giorno prima del voto. Nel movimento di Marino appare in prima linea l’assessore di Angela Carluccio Maria Rita Greco, ottima professionista, una delle poche amministratrice che si è distinta durante il mandato di governo dei centristi. Ma alla gente qualcosa non quadra.

Perché ora i brindisini dovrebbero credervi?  Nessuno che chiede scusa, nessuno che fa un mea culpa per una città che da oltre 20 anni non ha stabilità politica amministrativa, e quindi economica e sociale. Eppure  dal governo di questa città ci sono passati tutti, almeno le sigle storiche.

Negli ultimi tempi girano foto come déjà-vu dove si ritrovano seduti alla stesso tavolo, così come 20 anni fa, l’ex sindaco del ribaltone Giovanni Antonino, Luigi Vitali e Marcello Rollo che tentano di ricostruire un progetto di centrodestra, eppure per anni non si sono rivolti la parola.   Ora si sono tutti ricreduti.

Nel frattempo il Pd resta in silenzio, che sa poco di strategia e  molto di difficoltà. Ancora non è chiaro se riuscirà l’intesa con Liberi e uguali e Articolo Uno. Per chi spera nei grillini dovrà ancora aspettare, anche loro sono in alto mare.

Ai brindisini  per  ora non resta che guardare con un pò invidia e di rabbia le foto postate dai sindaci dei comuni vicini  che ritraggono strade e piazze piene di gente a Natale, di comunità vive. Quindi non è vero che ovunque è così. Da qualche parte funziona. Eccome.

Lucia Portolano

7 Commenti

  1. Gli accordi tra partiti si facevano dopo le elezioni: i piccoli partiti diventavano determinanti per la composizione del governo cittadino e ponevano le proprie condizioni. Oggi gli accordi si fanno prima per presentare alle elezioni improponibili gruppi. E ovviamente devono trovare gli accordi per la distribuzioni di poltrone e incarichi lucrosi. Niente di nuovo alla luce del sole.

  2. Ha dimenticato i Repubblicani,,,resuscitati dal redivivo De Rinaldis.
    la maggior parte di questa gente si dovrebbe vergognare e sparire non solo dalla politica,ma da Brindisi.

  3. I brindisini, i cittadini votanti, sono i colpevoli dello schifo in cui vivono. Basta con le scuse. I ladri e gli incapaci vanno al potere quando degli stupidi li votano. Non ci vuole un genio per capirlo.

  4. Questo significa solo una cosa.
    L’amministrazione Carluccio è caduta per la misoginia dei brindisini maschilisti e patriarcali quanto reazionari (anche a sinistra).
    La Carluccio, è triste dirlo, è caduta solo perché DONNA. Spiace dirlo ma è la triste realtà ed è ancor più doloroso che nessuno, a nessun livello, denunzi questa situazione.

  5. Peccato, Nado Marino poteva essere la svolta, se accompagnato da gente nuova che nulla aveva a che fare con il passato, per la nostra città e invece si è mischiato con gente che ogni giorno cambia letto.
    Stiamo perdendo l’ultimo treno per cambiare la situazione della nostra città, ora non ci resta che rassegnarci ad avere come amministratori, persone che non hanno nessuna preparazione e che hanno fatto uno scempio in passato.
    I partiti non sono più credibili se continuano a proporre gente del genere, ma soprattutto non hanno nessuna intenzione di cambiare la situazione.
    Non ci resta che esprimere un voto di protesta e dare noi una svolta dando un voto alternativo a gente seria che milita in piccoli partiti, dando un segnale deciso anche a livello regionale e nazionale. Brindisi potrebbe essere così la prima città che esprime VERAMENTE ad alta voce il proprio dissenso alla cattiva gestione della cosa pubblica da parte di pseudopolitici.

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