BRINDISI- Sequestri anche a Brindisi e Francavilla Fontana, oltre che a Catania, Tremestieri Etneo, Cosenza, Rende, Napoli, Caivano, Castellammare di Stabia, Massa Lubrense , Salerno, Sarno, Roma, Latina, Chieti, Avellino. La Sezione Operativa della DIA di Salerno mette i sigilli su 31milioni di euro in beni mobili e immobili, un decreto di sequestro preventivo anche per equivalente, emesso dal Gip presso il Tribunale di Salerno nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Porta Ovest”. Il provvedimento riguarda 11 indagati, 9 persone fisiche (i diversi amministratori e/o legali rappresentanti pro-tempore della ditta Tecnis S.p.a. e quelli, di fatto ovvero di diritto, della ditta S.S.I. S.r.l., subappaltatrice della stessa Tecnis S.p.a.) e 2 persone giuridiche (le citate ditte Tecnis S.p.a. e S.S.I. S.r.l.), le prime ritenute tutte responsabili, a vario titolo, dei reati di malversa-zione a danno dello Stato (art.316-bis c.p.) e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art.316-ter c.p.); le seconde perché individuate come soggetti destinatari della responsabilità amministrativa scaturita dalle medesime fattispecie di reato (art.24 d.lgs. 231/2001). Con il provvedimento odierno – adottato sulla scorta delle fonti di prova già acquisite dalla DIA e poste alla base dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla DDA di Salerno lo scorso 9 novembre, nei confronti di 33 indagati – il GIP di Salerno, concordando con le risultanze investigative riepilogate nella richiesta avanzata dalla locale DDA, ha disposto il sequestro preven-tivo (anche per equivalente, laddove la liquidità disponibile non fosse sufficiente a raggiungere l’intero importo) di danaro, rapporti di credito, partecipazioni societarie, beni immobili e beni mo-bili registrati, nonché delle società Tecnis S.p.a. e S.S.I. S.r.l., per un valore complessivo di circa 31 milioni di euro, ritenendo tale somma provento delle attività illecite riferite alle due fattispecie di reato descritte.
In particolare è stato disposto il sequestro: in relazione al delitto di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, nonché in relazione al connesso illecito amministrativo di cui all’art.24 d.lgs.231/01, della somma di circa 300.000 euro, indebitamente conseguita dal Procuratore Speciale in nome e per conto della ditta appaltatrice Tecnis S.p.a., e da quest’ultima ingiustamente attribuita alla relativa subappaltatrice S.S.I. S.r.l. nelle persone degli amministratori, rispettivamente di diritto e di fatto; nello specifico, il predetto Procuratore Speciale avrebbe conferito un subappalto non autorizzato in favore della ditta S.S.I. S.r.l., pur essendo tale impresa sprovvista delle specifiche qualifiche per poter svolgere i lavori affidatigli e in assenza delle prescritte comunicazioni alla Stazione Appaltante, procurando così alla citata S.S.I. S.r.l. un ingiusto vantaggio patrimoniale e cagionando un conseguente ingiusto danno alla Pubblica Amministrazione; in relazione al delitto di malversazione a danno dello Stato, nonché in relazione al connesso illecito amministrativo di cui all’art.24 d.lgs. 231/01, della somma di circa 30,6 milioni di euro, conseguita dell’appaltatrice Tecnis S.p.a. per gli Stati d’Avanzamento Lavori relativi al Primo Stralcio Secondo Lotto dell’intervento Salerno Porta Ovest e impiegata dai vari Procuratori Speciali che si sono succeduti nel tempo, in nome e per conto della predetta appaltatrice, in modo difforme dalle finalità previste dall’utilizzo dei fondi dell’Unione Europea a favore del Programma Operativo Nazionale denominato “Reti e Mobilità 2007.2013”, ovvero la realizzazione dell’opera Porta Ovest.
Nel corso delle operazioni, il personale della Sezione Operativa della DIA di Salerno ha sottoposto a sequestro 66 quote di partecipazione degli indagati (persone fisiche e giuridiche) in altrettante società operanti su tutta la Penisola nei settori dell’edilizia, del movimento terra e marittimo, 106 veicoli (di cui 32 autovetture e 74 tra rimorchi, motrici e macchine operatrici), 50 unità immobiliari (3 abitazioni, 1 villa, 8 appartamenti e 38 tra uffici commerciali, rimesse e magazzini), 26 fondi agricoli (adibiti a seminato, agrumeto, querceto, uliveto e bosco ceduo), 58 rapporti di credito di varia natura (conti correnti bancari, assicurazioni sulla vita, cassette di sicurezza, buoni fruttiferi postali, fondi obbligazionari e fiduciari, ecc.), per un valore complessivo corrispondente a quanto individuato nel decreto di sequestro preventivo.
I beni sottoposti a sequestro durante l’esecuzione del decreto in argomento e riconducibili alle due persone giuridiche, sono stati rimessi agli Amministratori giudiziari nominati dall’Ufficio GIP del Tribunale di Salerno; nei confronti delle nove persone fisiche, invece: – le liquidità recuperate sono state accreditate al FUG; – per i beni immobili, i beni mobili registrati e le quote sociali è stata eseguita la trascrizione del provvedimento nei pubblici registri degli uffici competenti, al fine di sottrarli dalla disponibilità degli stessi indagati.
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