Rapina e droga, la presunta basista della rapina: “Le intercettazioni sono state fraintese, io non c’entro”

BRINDISI- “Le conversazioni intercettate sono state fraintese” così si difende Anna Maria Roppo, 29 anni di Torre Santa Susanna, ristretta ai domiciliari con l’accusa di essere la basista della rapina al portavalori della Fox service s.r.l. del primo agosto 2016 in viale Risorgimento a Torre Santa Susanna. Rapina dalla quale sono partite le indagini dell’operazione condotta dai carabinieri  della Compagnia di Francavilla Fontana, che martedì ha portato all’arresto di ventuno persone, dodici in carcere e nove ai domiciliari con l’accusa vario titolo di rapina, spaccio di droga, ricettazione e detenzione abusiva di armi. Mercoledì si sono svolti gli interrogatori dei detenuti in carcere, tra questi i cugini Vergaro, Pietro, Leonardo e Gianpiero. Pietro Vergaro, accusato di essere l’esecutore materiale della rapina, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre il fratello Leonardo, accusato di essere stato l’intermediario tra il rapinatore e i basisti, e il cugino Gianpiero, accusato di spaccio di droga, hanno risposto alle domande respingendo le accuse. Questa  mattina invece è stata la volta degli interrogatori di coloro ristretti ai domiciliari. In particolare, Anna Maria Roppo,  difesa dagli avvocati Giuseppe Miccoli e Lucia Gallone, ha risposto alle domande del giudice respingendo le accuse, la donna ha negato di aver mai ricevuto denaro dai fratelli Pietro e Leonardo Vergaro, per aver fornito informazioni utili a portare a termine la rapina che tra l’altro avvenne proprio davanti al suo locale, Roxy bar. Si è avvalso, invece, della facoltà di non rispondere Gabriele Caputo, fidanzato di Anna Maria Roppo, difeso dagli avvocati Eugenio Polito e Pasquale Angelini. L’avvocato angeli ha dichiarato di aver ricevuto solo ieri tutta la documentazione relativa al suo assistito che per tanto ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Caputo, secondo l’accusa, avrebbe fornito anche lui insieme alla compagna Anna Maria Roppo le informazioni ai fratelli Vergaro per mettere a segno la rapina. Raffaele Melenchì, accusato di spaccio e difeso dall’avvocato Serena Missere si è avvalso della facoltà di non rispondere. Patrizio Pichierri, difeso dall’avvovato Raffaele Misseri, ha risposto alle domande del giudice, Sara Missere e Cosimo Gennaro, difesi sempre da Raffaele Missere, hanno reso spontanee dichiarazioni. Tutti hanno respinto le accuse.

BrindisiOggi

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