FRANCAVILLA FONTANA – Chiude Nefrologia, uno dei migliori ed eccellenti reparti dell’ospedale ‘Dario Camberlingo’ di Francavilla Fontana, e diventato anche un punto di riferimento a livello nazionale. Pazienti e loro famiglie, infermieri e medici sul piede di guerra: mercoledì 6 dicembre prossimo si terrà una manifestazione di protesta davanti al cancello d’ingresso del nosocomio. “Mandiamoli a casa, perchè non hanno etica e non stanno capendo quello che stanno conbinando. E’ un’ingiustizia, la Regione deve fare un passo indietro perchè con la chiusura del reparto sarà un disastro. Il paziente morirà e loro non capiscono tutto quello che stanno facendo. E se proprio non vogliono salvare il reparto di Francavilla, quei 10 posti letto soppressi devono per forza inserirli negli altri nosocomi della provincia” a dirlo con voce piena di amarezza e rabbia è il professor Gianfranco Manisco, ex primario di Nefrologia ed Emodialisi del Camberlingo e fondatore dello stesso.
Dicono ‘no’ alla chiusura del reparto di Nefrologia. Già da ieri (primo dicembre), il reparto nell’ospedale francavillese, non è più attivo così come disposto dal Piano di riordino della sanità indetto dalla Regione Puglia. Tagli negli ospedali pugliesi, ora tocca all’ospedale della Città degli Imperiali. Il reparto di Nefrologia è stato soppresso. Pazienti con familiari a seguito saranno costretti a spostarsi sino a Brindisi per avere cure mediche, ma se non troveranno un posto libero saranno costretti ad essere trasferiti a Bari o altrove.
“Sono profondamente cristiano e abituato al significato del perdono, quindi l’unica cosa che mi viene inmente in questo momento – dice il professor Manisco – li perdoniamo perchè non sanno quello che fanno. E’ un’amara ironia in un momento di lutto e rabbia per me che ho fondato quel reparto, diventato un’eccellenza anche nazionale. Abbiamo provato in tutte le maniere per salvarlo dalla chiusura, ma purtroppo non ci siamo riusciti”.
“Ho fondato questo reparto (febbraio 1988 ndr) ed è stato all’epoca innovativo. Ho avuto il privilegio di reinterpretare un sogno poi condiviso da tutti i miei collaboratori, perchè hanno capito la mia volontà di lettura di assistenza sanitaria ed era quella di essere al servizio di chi ha bisogno. Ritengo di aver raggiunto alti livelli di qualità in quel reparto. Abbiamo avviato percorsi di assistenza al paziente ripresi da tante realtà come le nostre e per noi il paziente era sempre al centro di tutto. Il paziente ha sempre ragione” continua l’ex primario.
La chiusura del reparto nel nosocomio francavillese elimina, in qualche modo, l’eccellenza costruita e voluta da medici e infermieri che per circa vent’anni hanno lavorato e dedicato la propria vita ai pazienti di Nefrologia.
“La mancanza di posti di letto creerà un disagio assoluto. Ci saranno pazienti dializzati di seria A e serie B. Per forza di cose il dializzato che accusa malore durante la dialisi sarà costretto a essere trasferito a Bari perchè al Perrino non ci saranno posti letto sufficienti” sottolinea Manisco.
Sulla soppressione di Nefrologia interviene anche Dino Capuano, l’infermiere più anziano nel reparto.
“Non è possibile quello che sta avvenendo a Francavilla, ecco perchè abbiamo deciso di organizzare una protesta davanti all’ospedale, davanti alla nostra seconda casa. – dice Capuano – Ci stiamo confrontando tutti, pazienti, famiglie, operatori, perchè la chiusura del nostro reparto è davvero assurda e inconcepibile”.
Il blocco dei ricoveri è stato eseguita giù dal 20 novembre scorso proprio in merito alla chiusura operata poi lo scorso primo dicembre. Resta attivo solo l’Emodialisi.
“Pare anche che un paziente di Ostuni con gravi patologie e che necessitava un urgente ricovero nel reparto di Nefrologia, invece, di trasferirlo qui, come sarebbe accaduto prima della chiusura del reparto, è stato dirottato in uno degli ospedali baresi poichè al Perrino non c’erano posti letto. Questa è una situazione incredibile per i nostri pazienti e loro famiglie che sono già molto provate dalla malattia” sottolinea l’infermiere francavillese.
Si spera in un salvataggio in extremis del reparto di Nefrologia, sempre in prima linea per i risultati raggiunti negli anni. C’è anche tanta amarezza
“Devono tornare indietro e riaprire questo reparto. Altrimenti si creeranno degli scompensi. I pazienti moriranno, non ci sarà più prevenzione, e questo qualcuno non lo sta capendo. Per me ieri è stato un giorno di lutto, sono giorni di eterna amarezza” conclude il professor Gianfranco Manisco.
Maristella De Michele
SI STA SOPRAVVIVENDO COMUNQUE…A SCAPITO DELL’OSPEDALE DI MANDURIA PERO’.
Buongiorno io ho avuto mia madre come paziente del prof.manisco e ora non so cosa darei per essere io suo paziente.grazie a lui.