BRINDISI- Tentò la rapina in un compro-oro, nuovo provvedimento cautelare per un 33enne brindisino.
E’ stato notificato in carcere il provvedimento di custodia cautelare a carico di Luigi Blasi, già detenuto per altro reato, è stato identificato dalla squadra mobile di Brindisi come il presunto responsabile della tentata rapina dello scorso 24 giugno ai danno di un compro-oro al quartiere Commenda. Elementi utili alle indagini sono emersi dalle immagini delle telecamere di video sorveglianza di cui era dotata l’attività commerciale. Nei fotogrammi si vede una persona di sesso maschile, col viso semi coperto da occhiali da sole e cappellino, che entra all’interno di un compro-oro di Brindisi nel quartiere Commenda e, brandendo una pistola, tenta di rapinare quell’esercizio commerciale, ma il colpo non riesce. Il soggetto così si da alla fuga. L’Autorità Giudiziaria inquirente, dopo aver vagliato e condiviso le risultanze indiziarie assunte, ha formulato al competente Giudice per le Indagini Preliminari la richiesta di emissione di provvedimento di natura cautelare. Il. G.I.P., valutato il ricorrere di concordanti indizi e ritenute sussistenti le esigenze cautelari, ha emesso un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere.
Il 33enne Luigi Blasi destinatario della misura era già ristretto in carcere per altra causa. Lo scorso 29 giugno 2017, a Lecce, era stata, infatti, rapinata una nota gioielleria e nella mattinata del successivo 30 giugno 2017, concentrando le attenzioni su alcuni sospettati, sempre gli investigatori della Squadra Mobile brindisina avevano sottoposto a perquisizione l’abitazione di Blasi. In quella occasione, riposti all’interno di una busta di plastica a sua volta occultata in mezzo a materiale di risulta, vicino ad un muretto adiacente la casa, gli operatori della Mobile avevano rinvenuto numerosi monili in oro che recavano ancora la targhetta della gioielleria rapinata a Lecce il giorno prima. Blasi così era stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto.
Analoga misura precautelare del fermo di indiziato di delitto, nel pomeriggio dello stesso giorno 30.06.2017, veniva adottata dagli investigatori a carico di un complice.
Quel fermo, adottato d’iniziativa dai poliziotti, era stato poi convalidato dal G.I.P per quanto concerne il complice, ma non convalidato, per assenza dei presupposti del pericolo di fuga, per ciò che attiene a Blasi. Non di meno, a carico di entrambi – per l’azione delittuosa ai danni della gioielleria di Lecce – veniva adottata la misura cautelare del massimo rigore e cioè quella della custodia in carcere.
BrindisiOggi
Commenta per primo