BRINDISI – Si apre il sipario al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi. Prima di stagione con Isabella Ferrari e Iaia Forte. È la stagione numero undici al politeama brindisino, uno sguardo alla scena che gira in tondo tra i generi. A tenerla a battesimo venerdì 24 novembre (ore 20.30) «Sisters – Come stelle nel buio», spettacolo interpretato da Isabella Ferrari e Iaia Forte. La regia è di Valerio Binasco, testi di Igor Esposito. Produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo.
Si ricomincia, dunque. Durante la presentazione della stagione il direttore artistico Carmelo Grassi aveva detto: «Il buon teatro deve essere presente al proprio tempo, ne deve essere specchio anche dei suoi guasti. Il palcoscenico deve offrire visioni, stimoli, emozioni che facciano pensare». E la “prima di stagione” sembra rispondere al teatro nel modo più vero e più pieno, con una storia che scava nella bellezza schivata, quella di due sorelle messe a dura prova dalla vita.
La scena è dominata per tutto il tempo da Chiara (Isabella Ferrari) e Regina (Iaia Forte): due sorelle non più giovani che vivono insieme nella grande villa di famiglia, nel verde della collina di Posillipo. Due donne colpite e unite da un destino che le ha fatte precipitare nel buio e nella solitudine, dopo essere state sotto i riflettori del cinema e della televisione. Una, Chiara, ridotta su una sedia a rotelle in seguito a un grave incidente che l’ha costretta a vivere reclusa in casa. L’altra, Regina, prigioniera dell’alcolismo, della follia e di una gelosia morbosa nei confronti della sorella della cui cura sembra aver fatto l’unica ragione di vita. Entrambe sono prigioniere del passato, che ritorna, a sprazzi, attraverso fotogrammi sfocati sul fondo del palcoscenico, nelle musiche e nelle canzoni che rimandano a un tempo lontano. Il rapporto di convivenza tra le due sorelle oscilla tra odio e amore, tra coraggio e paura, tra speranza e il rancore che nasce e cresce dai rimpianti: è il ricordo del padre a dominare sulla scena, ad aprire e chiudere lo spettacolo, quel padre con cui formavano un trio musicale che custodiva sogni e ambizioni.
Sisters «è una commedia – ha detto in una recente intervista l’autore Igor Esposito – velata di allegria e malinconia, dai risvolti ironici e grotteschi, dove due sorelle convivono con i ricordi del loro passato fatto di successi ormai tramontati». «Da qualche tempo – ha aggiunto il regista Valerio Binasco – mi piace confrontarmi con forme di teatro anche molto “pop”. Questa pièce mi è parsa molto simile a una graphic novel, a un fumetto con una struttura elementare, come sempre quando si tratta di conflitti estremi. Presenta una contraddizione molto seducente. Inoltre, è un testo che richiede ai suoi interpreti, attrici e regista, un intervento forte e coraggioso, molte invenzioni. Si tratta, insomma, di mettere in scena dei sentimenti molto umani e delle situazioni reali, ma orientando il disegno verso una piacevole libertà. È uno stimolo creativo che solo il teatro riesce a darti».
Lo spettacolo è il disperato appello della speranza, che fa a pugni con il limite, la disillusione e il distaccato bilancio della propria esistenza: le due sorelle brancolano nell’oscurità, minate nel fisico e nella mente da eventi che le hanno profondamente segnate. «In scena c’è il sangue di due attrici. Per questo c’è la possibilità di vederci molto ma molto da vicino», ha detto Isabella Ferrari. Iaia Forte tratteggia il mood della scena: «L’elemento interessante dello spettacolo è la dimensione emotiva e tragicomica in cui l’ironia e la disperazione si uniscono».
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