BRINDISI – “Sulla base di quanto sta accadendo sul fronte della Strategia nazionale energetica Sen 2030, la Uil di Brindisi esprime forte preoccupazione per il futuro dei dipendenti diretti ed indiretti e nel contempo chiede che da subito nel decreto siano inseriti progetti con investimenti sostitutivi che garantiscono rispetto ambientale ed occupazione certa per il territorio” è quanto dichiara in una nota stampa il segretario Antonio Licchello.
Il 10 novembre scorso è stato firmato dai ministri Calenda e Galletti il decreto interministeriale sulla Strategia nazionale energetica Sen 2030. Il documento prevede tra l’altro: l’abbandono dell’utilizzo del carbone per usi industriali dal 2025. I ministri hanno dichiarato che il documento contiene unicamente indirizzi di azione, e delega a successive leggi e norme attuative i contenuti e le indicazioni per l’applicabilità del progetto nel suo insieme.
“La denuncia fatta dalla nostra organizzazione dopo l’annuncio, – continua Licchello – ritenuto strumentale, del quotidiano ‘Sole 24 Ore’ di qualche settimana fa perché aveva riposizionato la nostra città alla penultima posizione per quanto riguarda la vivibilità ambientale, era quindi giusta. Il documento non contiene nessuna indicazione per investimenti sostitutivi nel settore elettrico/energetico per le centrali attualmente in produzione e tra queste quella di Brindisi”.
“Siamo convinti che l’alternativa non può essere le rinnovabili che ad oggi hanno prodotto solo danni all’agricoltura, utilizzando terreni di qualità per costruire gli impianti senza nessun vantaggio dal punto di vista occupazionale” conclude.
BrindisiOggi
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