BRINDISI- Aveva nascosto nell’intercapedine del comò 25mila euro, ma tirando il cassetto i carabinieri hanno scoperto il piccolo tesoretto. Nuovo arresto per Raffaele Brandi 62 anni di Brindisi, ritenuto uno degli esponenti di spicco della frangia brindisina della Sacra corona unita. Brandi conta alle spalle due condanne irrevocabili per 416 bis (per associazione di stampo mafiosa) risalenti agli anni 90. Ma pende anche sulla sua testa una condanna di primo grado a 16 anni e sei mesi perchè accusato di essere il capo, insieme a suo fratello Giovanni, di un gruppo mafioso che gestiva a Brindisi, tra il 2000 e il 2007, il traffico di droga dall’Albania all’Italia. Si attende nei prossimi mesi la sentenza d’Appello dove è imputato anche l’ex consigliere comunale di Alleanza nazionale Massimiliano Oggiano. L’amministratore pubblico era stato assolto in primo grado, ma il pm ha impugnato la sentenza.
Brandi è libero perché affetto da alcune patologie ritenute incompatibili con il regime carcerario
I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, coordinati dal maggiore Pasquale Ferrari, questa mattina nella sua abitazione al quartiere Sant’Angelo, hanno trovato 25mila euro in contanti. Una perquisizione che rientra nel blitz interforze che all’alba di oggi ha visto a lavoro 200 uomini in tutta la città di Brindisi, dopo l’escalation criminale delle ultime settimane. Lo Stato risponde con perquisizioni e controlli che hanno dato fastidio a molti.
I soldi erano stati ben nascosti nell’intercapedine del comò della camera da letto, in fondo all’ultimo cassetto. Brandi avrebbe giustificato quel denaro dicendo che era una donazione di suo padre, morto 7 anni fa. Ma la versione non ha convinto gli investigatori. Il 62enne è stato messo ai domiciliari.
Solo un anno fa era stato arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio, ricettazione, detenzione di armi clandestine, armi da sparo ed esplosivi. L’arsenale da guerra era stato trovato in alcuni contenitori nei pressi di un casolare e di alcuni terreni in contrada Muscia a Sant’Elia riconducibili proprio a Brandi.
Lucia Portolano
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