TUTURANO – Atti vandalici al Parco della Gioia a Tuturano. Alcuni vandali hanno distrutto e danneggiato le giostrine presenti nell’area verde pubblica. “In realtà, quello che accade a Tuturano, se da una parte mette in allarme per il futuro delle giovani generazioni, per il senso comune che lascia imbarazzanti spazi vuoti, dall’altra deve spronare la parte “buona” della società, quella più sensibile al valore della comunità, ad affermare il proprio ruolo” dichiara Pietro Guadalupi di Direzione Italia ed è per questo che il brindisino chiede al commissario Giuffrè che sia attivato il capitolato che nel progetto di allestimento del Parco prevedeva l’apertura di un chiosco, già esistente, oltre a collegare i sistemi di sorveglianza con la locale caserma dei carabinieri.
E’ stato completamente divelto il cavalluccio a dondolo in legno, sono state rotte le reti dei canestri nel campo da basket, sono state danneggiate la maggior parte delle giostrine che si trovano nel Parco della Gioia a Tuturano. Un atto di inciviltà che lascia tutti senza parole. Colpire uno spazio pubblico dedicato ai più piccini significa non avere nemmeno rispetto per la propria città e comunità.
“Mette tristezza sapere degli ultimi atti di vandalismo perpetrati nel Parco della Gioia, – scrive Guadalupi – dopo quelli che hanno lasciato il segno nel centro di dinamicizzazione giovanile appena qualche mese fa: segni di un degrado sociale che deve suscitare la giusta attenzione nei cittadini come nelle istituzioni, tenendo in considerazione il ruolo delle famiglie e della scuola. Sono dell’avviso che le iniziative nei luoghi pubblici ne mettano in risalto la bellezza e la funzionalità, prevenendo in molti casi quelle derive che a Tuturano purtroppo si stanno ripetendo con allarmante frequenza. Il futuro si costruisce insieme, il bene comune è cura e responsabilità di tutti. Sembrano frasi fatte ma una comunità cresce se ognuno si sente responsabile per la propria piccola e grande parte, senza aspettare che qualcuno pensi a tutto e aggiusti i danni. Le istituzioni devono fare la loro parte, attraverso una presenza più vigile e fornendo gli strumenti della consapevolezza e della crescita”.
Guadalupi sostiene, inoltre, che i luoghi abbandonati sono terreno fertile per la marginalità, l’esclusione e l’inciviltà. Né si può pensare che la soluzione dei problemi possa stare nella repressione perché è arrivato il momento di invertire la rotta: allora, da cittadino di Brindisi, chiede al commissario straordinario Santi Giuffrè, che venga attivato il capitolato che nel progetto di allestimento del Parco prevedeva l’apertura di un chiosco, già esistente, oltre a collegare i sistemi di sorveglianza con la locale caserma dei carabinieri.
BrindisiOggi
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