Pulizia nelle scuole, sit in degli operatori Auriga, i Cobas: “la ditta non ha rispettato gli accordi”

BRINDISI- Sit-in  dei lavoratori della ditta Auriga , impegnati nelle scuole nel settore delle pulizie e delle piccole manutenzioni , in Piazza Santa Teresa giovedì 2 Novembre alle 9,00  contro la decisione della azienda di assumere  lavoratori interinali per sostituire i lavoratori da giorni in protesta e per la convocazione di un incontro in Prefettura rivolto a chiudere una vertenza che si trascina da anni.

“Una decisione gravissima quella presa dalla ditta Auriga , di chiaro stampo intimidatorio,che viola tutte le leggi , che i lavoratori non accettano assolutamente- dice Bobo Aprile del sindacato Cobas- Appena è circolata la notizia di queste gravissime decisioni prese dalla Auriga ,che ha avuto anche la faccia tosta di avvisare Questura , Prefettura ,scuole , i lavoratori si sono riuniti in assemblea ed hanno deciso di recarsi giovedì mattina in Prefettura .I lavoratori chiedono  il sostegno da parte della Prefettura  per rimuovere queste gravi  decisioni e  continuare il confronto  già avviato da tempo dal signor Prefetto  rivolto a chiudere questa annosa vertenza”.  I lavoratori  della ditta Auriga , impegnati  nel settore delle pulizie delle scuole , stanno protestando da giorni perché la loro azienda non starebbe rispettando gli impegni presi questa estate che consistevano nella cancellazione della banca ore in negativo e il ritorno alle  35 ore previste dal loro contratto invece di quelle fatte effettuare dalla ditta uguali a 22,5 ore settimanali.

“Inoltre i lavoratori chiedono  il rientro a lavoro di 12 colleghi lasciati a casa senza retribuzione senza alcun motivo, se non quello di avere problemi parziali di salute- conclude Bobo Aprile- Un mix di strumenti utilizzati dalla azienda che gli hanno  permesso ingenti guadagni  ed ai lavoratori molto meno delle briciole .Situazione  accettata per anni dettata dalla necessità di  prendere uno stipendio che è uguale alla metà di quello che viene chiamata soglia di povertà” .

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