BRINDISI – Enel spa e Enel Sole spa condannate al maxi risarcimento di più 2 milioni di euro al Comune di Fasano per lavori di manutenzione da quest’ultimo pagati ma in verità mai effettuati. Lo ha stabilito il Tribunale di Brindisi che ha depositato la sentenza il 5 aprile scorso, dopo un giudizio durato 8 anni e curato dall’avvocatura comunale, nella persona di Ottavio Carparelli.
Ben 6 faldoni di fatture, ricercate e individuate negli archivi comunali dagli stessi dipendenti, depositate durante il processo e più di 10 testimoni ascoltati per venire a capo di una prassi durata un decennio. E’ stato constatato, infatti, che l’Enel ha dal 1990 al 2000 emesso fatture, per un totale di 1.800.000 euro, nei confronti del Comune di Fasano per “manutenzione rete”, voce non dovuta e per di più mai effettuata. Tra i testimoni dirigenti e tecnici comunali, titolari delle imprese che hanno effettuato lavori di manutenzione sugli impianti di pubblica illuminazione quali aggiudicatarie di gare di appalto, nonché diversi vigili urbani che, intervenuti nei diversi casi di cattivo funzionamento degli impianti di pubblica illuminazione, di blackout, e di incendi di cabine elettriche, hanno potuto verificare, in sede di ripetuti sopralluoghi, che, ad esempio, alcune lampade non funzionanti, non risultavano sostituite da “Enel” nemmeno a mesi di distanza.
La vicenda ha così inizio nel 2003 quando il Comune di Fasano decide di verificare quando in essere ed ecco che ben presto a un attento esame delle fatture emesse da “Enel spa” ci si accorge che, in forza di quanto previsto da alcune convenzioni stipulate negli anni 80’, nelle medesime fatture era sistematicamente contemplata quella voce “manutenzione rete” che incideva notevolmente sull’importo complessivo di ogni singola fattura. Vengono messi subito in moto gli opportuni accertamenti.
Constatato il mancato riscontro tra pagamenti e servizi ricevuti il Comune incontra i dirigenti della società elettrica per addivenire a un accordo bonario, ma niente, allora passa ai solleciti per ben sette volte con altrettanti atti di diffida, sistematicamente ignorati dalla società elettrica. E così a inizio l’azione giudiziaria. Da allora la somma più o meno pari a 1.800.000 euro matura in 2 milioni e 7.528,80 euro, con gli interessi, risarcimento che oggi Enel sarà costretta a riconoscere al Comune di Fasano.
Grande la soddisfazione del sindaco Lello di Bari. “La sentenza è, di fatto, il frutto di un gioco di squadra della struttura comunale succedutasi negli anni- afferma il primo cittadino- che dimostra di saper lavorare bene e di produrre risultati importanti come questo di cui sono orgoglioso. Ma sono anche soddisfatto del lavoro del giudice che ha riconosciuto il danno patito dal Comune”. Anche per l’assessore al Contenzioso e Affari legali, Renzo De Leonardis “questa è un’ottima notizia per il Comune di Fasano: si è raggiunto l’obiettivo di far rientrare nel Bilancio comunale somme che ne erano uscite ingiustificatamente. Mi complimento, pertanto, con l’Avvocatura comunale – sottolinea De Leonardis – con cui si è subito instaurato un feeling collaborativo: a poche ore dal mio nuovo incarico assessorile, non potevo avere migliore battesimo”.
Carmen Vesco
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