BRINDISI– Qualcosa si muove nella vicenda della bonifica dell’area Micorosa, dove sono stati stoccati un milione di metri cubi di fanghi inquinati provenienti dall’ex Petrolchimico. La Provincia di Brindisi ha emanato il 25 marzo scorso un’ordinanza con cui si intima alle diverse società interessate di provvedere alla bonifica dell’area individuata in circa 50 ettari utilizzata per lo scarico incontrollato dei rifiuti prodotti in passato. “L’Ordinanza si è resa necessaria – si legge in una nota guidata dal commissario straordinario Castelli-a seguito delle indagini di caratterizzazione effettuate sull’area in questione da parte del Comune di Brindisi da cui è emerso che il sito versa in gravi condizioni di inquinamento causato orientativamente negli anni compresi tra il 1960 e il 1980”.
Nello specifico, le società indicate nell’ordinanza sono state individuate quali responsabili dello stato di inquinamento e, pertanto, si dovranno fare carico degli oneri di bonifica. Infatti, pur se proprietarie a vario titolo e/o gestione dell’area per periodi diversi di tempo, non hanno provveduto al suo disinquinamento, neanche a livello minimo, né hanno attivato interventi di messa in sicurezza di emergenza per arginare il fenomeno di contaminazione dei terreni e delle acque di falda. L’ordinanza chiama in causa così tutte le società che si sono susseguite nel tempo nell’ex Petrolchimico, dalla Edison, Enichem, Micorosa ( in procedura fallimentare) e Syndial.
“Tale Ordinanza- si legge ancora nella nota- è atto propedeutico e indifferibile affinché la Pubblica Amministrazione realizzi, qualora questa non trovi esecuzione, i necessari interventi di bonifica in via sostitutiva ai soggetti inadempienti e responsabili a vario titolo dello stato di contaminazione dell’area in questione. In caso di intervento sostitutivo, sarà attivata ogni necessaria azione finalizzata al recupero, a carico dei soggetti inadempienti, delle spese sostenute per gli interventi effettuati in sostituzione”
L’Amministrazione provinciale fa presente che a seguito dell’invito fatto pervenire, già nel novembre 2011, dal Ministero dell’Ambiente, ha provveduto da tempo ad attivare le procedure previste per l’adozione delle ordinanze di bonifica nell’ambito dell’Accordo di Programma per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel sito di interesse nazionale, laddove verificate gravi inadempienze da parte dei soggetti responsabili dello stato di inquinamento.
Brindisioggi
Commenta per primo