CAROVIGNO- (Da IL7 Magazine) Una lunga distesa di sabbia bianca, il mare sul bagnasciuga porta numerose conchiglie, alle spalle tanta vegetazione, mentre si percorre la spiaggia passa un airone bianco. A pochi passi c’è la sgorgo di Canale Reale (il canale che raccoglie le acque e le fogne da Villa Castelli passando per Francavilla Fontana, per arrivare anche a Mesagne), un insieme di melma verde che finisce in mare. Questa è la zona A della riserva naturale di Torre Guaceto dove è fatto divieto di balneazione perché l’ area è integralmente protetta. Camminando verso la torre si incontrano numerosi naturalisti. Non voglio essere chiamati nudisti. Uomini e donne, non fa distinzione. Per la maggior parte però sono maschi. Qualcuno prende il sole, un altro ascolta la musica con degli auricolari, altri giocano sulla sabbia. Si conoscono quasi tutti. Anche se da qualche giorno, un po’ per la fine dell’estate, un po’ perchè disturbati il 25 agosto scorso da un blitz della Capitaneria di porto, sono diminuiti. Secondo l’ordinanza del consorzio di Torre Guaceto che gestisce la riserva, in questa area si può solo stazionare, ma non si può fare il bagno per non alterare la flora e la fauna. Il nudismo è vietato, ma non sta agli operatori del consorzio controllare che questo divieto sia rispettato. Loro si occupano solo della custodia naturale.
Tra i frequentatori c’è un veterano, viene qui da oltre 35 anni. Un pensionato di Brindisi di 63 anni, residente a Mesagne. Una specie di “custode” della spiaggia. E’ abbronzato da fare invidia, in piedi vicino alla riva racconta che la sua è una necessità. “Vivere in libertà nella natura senza pregiudizi – dice – rispettando l’ambiente. Io qui controllo tutto. C’è rispetto tra noi. Se vedo ragazzi che ascoltano musica ad alto volume chiedo di abbassare. Senza esibizioni o altri atteggiamenti non rispettosi”. Insomma un modo di concepire la vita in pieno contatto con la natura.
Racconta che molto spesso ci vanno anche delle famiglie con bambini ma che restano in aree più isolate. E’ alquanto polemico con il consorzio che la scorsa settimana, autorizzato dalla Capitaneria di porto, ha fatto passare dei trattori per demolire una struttura realizzata con delle canne fatta da un suo amico. “Non vogliono le canne che sono assolutamente naturali ma poi – aggiunge – fanno passare sulla sabbia il trattore. La scorsa settima abbiamo raccolto noi sacchi pieni di rifiuti portati dal mare”.
La struttura è stata demolita perché abusiva, riportava frasi d’amore e di pace con il simbolo FKK che è l’acronimo di un movimento tedesco che significa “cultura del corpo libero”. Una palafitta realizzata da un 67enne di Mesagne che ammette di essere stato lui a scrivere quella sigla, ma solo per lanciare messaggi di pace.
I frequentatori chiedono a gran voce che sia riconosciuta come spiaggia per naturalisti . Qualcuno ha anche proposto che vengano raccolte delle firme da presentare in Regione per richiedere la costituzione di una spiaggia attrezzata per questa pratica.
Qualche settimana fa una capatina a Torre Guaceto l’avrebbe fatta anche il presidente nazionale dell’Anita (associazione naturista italiana) che dopo aver trascorso una giornata sulla spiaggia “naturale” si sarebbe fatto promotore di un’istanza da consegnare al Comune di Carovigno per chiedere il riconoscimento di spiaggia per naturalisti.
“Il problema qui – afferma Bruno Semeraro, 51enne di origini pugliesi ma nato a Parigi dove tuttora vive – è che la gente mischia il naturalismo con pratiche sessuali. Ma non è assolutamente così. Il mio è un bisogno di libertà e di sentire il mio corpo a contatto con la natura”.
Semeraro è uno scultore, spiega che 7 anni fa si è ammalato di cancro al fegato e che stava quasi per morire, ma che è riuscito a salvarsi. “Dopo che ho riavuto il mio corpo – dice l’artista – il contatto con la natura mi ha fatto rinascere. L’unico modo per essere in comunione con il posto in cui ci si trova è quello di essere completamente liberi. Nascondere tutto è un’ipocrisia. Qui è come 50 anni fa in Francia”.
In molti paesi europei infatti il naturismo trova maggiore spazio, ci sono numerosissimi spiagge attrezzate e nessuno si scandalizza. La Francia e la Croazia sono le più libere in queste senso. In Puglia ci sono quattro spiagge per nudisti tutte tra Bari e Monopoli.
Le multe per chi pratica il nudismo in zone non autorizzate solo salatissime superano i 3mila euro. Al momento a Torre Guaceto nessuno è stato mai multato perché nudo, si è stati sempre molto tolleranti. Diverso è invece per chi fa il bagno nella zona A. Qui scatta la sanzione di 50 euro.
In passato nel 2014 l’allora presidente di Torre Guaceto Mariella Milani propose al consiglio di amministrazione di riservare una caletta di circa 20 posti ai nudisti, una zona a cui si aveva accesso da una sola strada, ma poi l’idea fu successivamente archiviata dalle successive amministrazioni.
“Non siamo noi del consorzio a dover istituire un’area per naturalisti, ma è competenza della Regione – spiega il direttore Alessandro Ciccolella – e comunque non si può creare una parte del tutto isolata perché per raggiungere le varie spiagge bisogna comunque passare da quella che si potrebbe ipotizzare come la più idonea”.
Lucia Portolano per IL7 Magazine
siamo molto indietro rispetto alle altre nazioni. la nostra mentalita’ associa spesso il nudo con atti sessuali o sconci, ma si puo’ fare tutto questo anche con un piccolo tanga. fino a quando le persone non si renderanno conto che il naturismo non ha nulla a che vedere col sesso staremo sempre ad elemosinare un luogo dove vivere in pace la natura